Libri Per Il Successo - Crescita Personale da Strada
Libri per il successo si presenta come un podcast dove si propone all’ascoltatore un libro che possa fornire spunti per migliorare la sfera personale e professionale. Ogni due settimana un libro- un argomento, una pillola pratica, se mettiamo insieme podcast dopo podcast nell’arco di un periodo ci troviamo ad assimilare una serie di strumenti che di danno una marcia in più. Ovviamente i libri vanno letti e questo programma è pieno di opinioni e aneddoti personali del suo autore, non intende essere un riassunto bensì una chiacchierata motivazionale con gli ascoltatori. #crescitapersonale #percorsodimiglioramento #selfhelpbooks #libriperilsuccesso
Episodes

Tuesday Apr 30, 2024
How Will You Measure Your Life - Clayton M. Christensen #88
Tuesday Apr 30, 2024
Tuesday Apr 30, 2024
EPISODIO 88- HOW WILL YOU MEASURE YOUR LIFE - CLAYTON CHRISTENSEN
SITO: www.libriperilsuccesso.com
COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/
Trascrizione ( molto approssimativa) del podcast
Come fai a sapere se stai andando bene, se stai andando male, o se stai andando a fanculo?
Che domande ti fai per capirlo?
Se tu potessi fare una previsione di come andrà la tua vita nei prossimi 6 mesi prova a pensare a questo, se vivi i prossimi 6 mesi come gli ultimi 30 giorni, come sarebbe la tua vita? Una proiezione la puoi fare
misurare il successo e il profitto in un azienda è qualcosa di molto studiato, ci sono modelli, teorie, indicatori precisi, ma come si misura la vita di una persona?
Uno degli esperti in questo campo è l’autore del libro di oggi, Clayton Christensen, questo è un genio, ha inventato il concetto di disruptive innovation, un azienda, un prodotto, un servizio, che entra in gioco e distrugge completamente il mercato e quello che tutti pensavano fosse impossibile, succede, ricordate Blockbuster, entra in gioco netflix, disruptive innovation. Blookbuster va a farsi fottere, questo vuol dire.
Questo è libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone e siamo all’appuntamento 88, il secondo di Aprile. Il titolo del libro dal quale prendiamo spunto è How Will you Mesure your life? Che è appunto la domanda che ci facciamo nel podcast di oggi, come misuri la tua vita?
Piccola parentesi, iscrivetevi alla newsletter del sito, che questo mese di maggio sto lavorando per modificarlo, il libro che ho scritto uscirà preso, tra circa un mese, ma nelle prossime settimane vi manderò delle informazioni sulle prime date delle presentazioni, su quando farò un piccolo evento online per salutarvi e raccontavi un pò del libro, l’evento sarò gratuito come lo saranno le presentazioni del libro, la prima è a Bologna la seconda a Milano, ma per date e luoghi mi serve ancora un po di tempo e ve lo comunicherò attraverso la newsletter che inizierò a curare personalmente dal mese di maggio, quindi iscrivetevi perché ci saranno delle una sorpresine per voi.
Clayton Christensen ha utilizzato le teorie che applica alle aziende e la loro analisi alla vita delle persone per aiutarci ad avere delle linee guida per vivere una vita alla ricerca della felicità e della gratificazione personale.
Secondo l’autore la vita va misurate all’interno di due categorie, trovare la attraverso la carriera e attraverso le relazioni. I messaggi di questo podcast sono pochi ma estremamente preziosi, semplici da capire difficili da mettere in pratica.
Iniziamo dalla carriera.
Se chiedi a un bambino cosa vuole fare da grande ti dirà l’astronauta, lo sportivo il cantante e via dicendo, ecco alcuni, pochissimi si mettono questa immagine in testa fin da piccoli e la rincorrono per tutta la vita, ma la maggior parte di noi, e mi ci includo ovviamente, studia qualcosa, sceglie un lavoro e non sa ne perché ha studiato quello che ha studiato ne come è finito a fare quello che fa.
Poi a un certo punto si adagia, si mette comodo e passano 20 anni, perché è molto più facile adeguarsi al livello degli standard piuttosto che elevarsi al livello degli obiettivi che uno si pone.
Inizia a pensare che è impossibile vivere di ciò che si ama, o amare ciò che si fa. La maggior parte di noi non sa cosa ama, ne cosa vuole fare. Diventa tutto molto apatico.
La carriera, il lavoro è una parte enorme della nostra vita, pressoché dai 20/25 anni ai 65-70, e trovare una soddisfazione personale in quello che si fa è critico per la nostra serenità, pace, felicità.
Sapete la professione ci permette di avere una gratificazione immediata, una dose di dopamina che poi andiamo a ricercare costantemente, immaginati una promozione, una vendita, una riunione andata bene, una mail di riconoscimento, sono tutte scosse che ci piacciono, nel lavoro questo accade in maniera misurabile, e spesso frequente per questa ragione molti si identificano e si buttano nella carriera, per ricercare questa dose di gratificazione pressoché immediata e ne cercano sempre di più, ne vogliono sempre di più, come una droga.
Quindi diventa una rincorsa infinita, dici a te stesso quando arrivo a questo punto sarò felice, ma poi non lo sei, ne vuoi ancora. Ne vuoi di più, e non sei mai felice.
Quasi tutti si fanno le domande sbagliata all’ora di scegliere un lavoro, usano dei criteri limitati, due per l’esattezza, denaro e posizione sociale, se mi danno 40k me ne vado…se non mi alzano 5k in più lo stipendio abbandono e cerco altro…se non mi fanno managing director mando tutti a fanculo, ce addirittura un termine bellissimo in spagnolo per descrivere questo atteggiamento, la titulitis, parola che descrive l’ossessione verso i titoli, i ruoli, e queste aspirazioni portano secondo gli studi dell’autore a non trovare mai un limite un appiglio finale e dire sono soddisfatto, perché molti degli obiettivi economici o dei titoli che una volta crediamo che ci avrebbero reso felici sono oggi il passato o vecchi obiettivi ai quali manco pensiamo più perché siamo troppo indaffarati al prossimo step salariale o al prossimo titolo, ebbene i soldi sono importanti, eccome, vivere dignitosamente è un diritto che tutti dovremmo andarci a prendere, ma se vuoi sentire una gratificazione piena e quella voglia di andare a svolgere il tuo lavoro con passione, è necessario farti domande diverse, misurare la tua carriera professionale con dei criteri differenti, per esempio, questo lavoro ha un senso, un significato per me, mi permette di imparare, di migliorare, di crescere, mi darà la possibilità di avere delle responsabilità, mi permette di aiutare chi mi sta affianco, di migliorarlo.
E qui sta il primo messaggio, lo stipendio e il ruolo, sono fattori che ti portano a mantere un lavoro, a non lasciarlo, ma non sono fattori che te lo fanno piacere, che ti portano ad essere felice, se guadagni tanto e hai uno status finisci per tenerti il lavoro che hai nonostante lo stress, i sacrifici, la stanchezza, l’irritazione e tutto il tempo extra che ci metti togliendolo ai tuoi cari, alla tua famiglia ma soprattutto a te stesso. Il lavoro in questo caso diventa una prigione dorata, ma è sempre una prigione. Quindi, scegli un lavoro non solamente con le metriche dello stipendio e del ruolo, se vuoi soddisfazione scegline uno che ti dia responsabilità e ti migliori.
Nelle relazioni è più complessa la situazione, la gratificazione è più lenta e spesso impercettibile. Capisci che hai una relazione sentimentale che funziona quando stai male e quando affronti delle sfide difficilissime e affianco hai una persona che è li, per ascoltarti per aiutarti, per darti un rifugio, ma potrebbero volerci 10 anni per capirlo. Poi ti fermi guardi la tua compagna o compagno e dici, quante ne abbiamo passate e superate insieme, capisci chi è un amico vero solo quando sei nella merda e dopo 15 anni di relazioni con decine di persone è solo uno a chiamarti e dirti, come posso aiutarti, comprendi il lavoro che hai fatto con un figlio magari solo quando ha 25 anni, solo allora hai una gratificazione e un senso di soddisfazione, ma è pressoché impossibile nelle relazioni interpersonali avere la stessa immediatezza, la stessa sensazione di gratificazione istantanea che si può avere nel lavoro, per tanto molte persone si buttano sulla carriera, tralasciando quello che realmente importa, se pensi alla tua vita ai tuoi prossimi 30 anni, sono le relazioni che danno il valore più profondo e più trascendentale alla tua esistenza, non il lavoro.
Pensate tra l’altro che un lavoro, una carriera ci tiene sempre su di giri, una sfida dopo l’altra un ostacolo dopo l’altro, mentre si da per scontato una relazione, ma si tanto mia moglie, mio marito, mio fratello ce sempre, e non lavoriamo per alimentarle, e qui viene un punto importante, le relazioni vanno coltivate, necessitano della nostra attenzione, costante. Perché chi vi ama, non vi chiede niente, non chiede il vostro tempo, non chiede che vi ricordiate i compleanni e gli anniversari, non chiede di essere ascoltato, e finiamo per non dare a queste persone care quello che si meritano, il fatto che non lo chiedano non vuol dire che non abbiano bisogno.
Alimentate, coltivate, nutrite le vostre relazioni e non datele per scontate. Paradossalmente le vostre relazioni personali hanno bisogno di un attenzione costante anche se non sembra essere così.
E vi do una brutta notizia, abbiamo la tendenza a pensare che il tempo con la famiglia sia infinito, che possiamo rimandare e rimandare tutte le volte che vogliamo appuntamenti importanti ma non è cosi. Dici a te stesso, dai finisco questo progetto poi organizzo qualcosa in famiglia, questo week end devo lavorare, o sono troppo stanco per andare cena fuori anche se lo avevamo organizzato, e cosi via, dai settimana prossima, mese prossimo, e poi passano gli anni e non fai più un cazzo
Fai quello che serve per dare il tuo tempo, la tua attenzione e la tua presenza alle persone care, perché quel giorno che dici che lo farai, non arriva, fallo adesso. Non si vive di intenzioni, ma di azione, non basta la buona volontà e la voglia di fare qualcosa serve farla per davvero.
Le case si costruiscono con l’azione, puoi portare il cemento, il Carton gesso, i cavi i tubi tutto quello che serve lo porti al cantiere, ma se non ti metti a costruire la casa non viene fuori. Cè una famosa frase cinese che dice. Sapere e non fare, in realtà è come non sapere
Tutti sappiamo cosa è importante fare, lo sappiamo, ma non lo vogliamo fare, Tu sai che fumare fa male ma se non smetti è come se non lo sapessi, non vuoi smettere, sai che andare in palestra serve, ma se non la fai e come se non lo sapessi, non vuoi andare. Quello che serve per cambiare lo sai, quindi fallo.
È più importante una giornata al parco con la tua famiglia o una promozione?
è più importante ricordarti il compleanno di tua moglie o l’anniversario o chiudere una vendita, è più importante un ora con vostro figlio a fare i compiti a casa o proporre un progetto ai tuoi capi?
Vogliamo tutto certamente, ma serve calibrare le priorità. Serve presenza, non stare con tuo figlio se hai in testa la mail che devi mandare lunedì mattina, non stare a cena con tuo marito o tua moglie se pensi alla presentazione che devi fare al cliente. Ma vaffanculo al cliente, presenza, stai con la testa, con i pensieri, con la mente, nello stesso posto dove sta il corpo, quella è la presenza.
Coltiva le tue relazioni ogni giorno, chiedi a tua moglie, a tuo marito, ai tuoi figli, che cosa si aspettano da te, quali sono le tue mansioni in famiglia, ce l hai chiaro? Se così non fosse chiariscilo subito. Nel libro lo chiama Jobs to be done, i lavori da fare, qual’è il tuo lavoro nelle relazioni, che mansioni hai, quali sono i tuoi target i tuoi obiettivi, anche nella vita familiare puoi impostare una serie di attività e obiettivi come lo faresti nel lavoro, perché quello è il lavoro più complicato ma più gratificante che hai tra le mani. Chiedi a tua moglie cosa ti aspetti da me? O a tuo marito. L’autore del libro espone 4 principali mansioni i una relazione
Primo- spendere parole di conforto, approvazione, di supporto, se il tuo partner deve fare qualcosa di importante digli oggi sarai stupendo, lo farai benissimo, supporta la tua famiglia con frasi e affermazioni, dillo a tua moglie che è bellissima quando torna dal parrucchiere, di a tuo marito che braccio quando torna dalla palestra, e caricatevi un pò l’uno con l’altro, perché se no chi lo fa
Secondo- collabora, è bello preparare una cena quando il tuo partner torna tardi dal lavoro, fai le faccende domestiche, dividetele collaborate
Terzo- fai regali, ricordati anniversari, compleanni, momenti speciali, servono, un week end di relax, organizza una vacanza, una cena speciale in un posto speciale, porta dei fiori, chiama, scrivi, fallo sempre
Quarto- tempo di qualità, presenza, se quell’ora è per tuo figlio, non ce cliente capo mail che tenga, quell’ora del sabato è per tuo figlio, quella cena romantica del venerdì si fa, e si spegne il telefono, quella domenica al mese che passi con i tuoi genitori il telefono lo lasci a casa
Quinto- contatto fisico, abbraccia, bacia tocca, tocca chi ami, fai un massaggio è fondamentale
Per misurare la tua vita fai questo esercizio prendi una giornata di 24 ore e la smonti in blocchi, dormo 8 ore, delle 16 che rimangono ne passo 10 per il lavoro, 8 in ufficio 2 per andarci, delle 6 che mancano 2 faccio affari di casa, spesa sistemo lavatrici che ne so, un paio d’ore per la cena etcc etcc, spezza la giornata, analizzala, la tua vita non è quello che dici ma è rappresentata da come utilizzi il tuo tempo, come utilizzi il tuo tempo ti da tutte le risposte di come sarà la tua vita tra sei mesi, per tanto comincia ad architettare e disegnare un programma della tua vita dove sono presenti alcuni momenti cruciali con te stesso e con la tua famiglia, dove esiste una barriera protettiva del tuo tempo per dedicarlo a ciò che per te è importante, e ti permette di migliorare di crescere e di far si che i tuoi cari abbiano la tua presenza massima, perché alla fine è quello che importa di più, con chi condividi il tuo viaggio, non dove vai, ne il viaggio stesso.
Vorrei per tanto consigliarvi questa analisi, prendente un quaderno, scrivete inizialmente quello che fate per poi andare a ragionare su come ricostruirlo, e mantenete questo accordo con voi stessi per un tempo lungo, 6 mesi un anno li noterete i cambi, i miglioramenti, rispetto a quello che avete oggi
Non lasciate che la vostra esistenza sia dettata dal caso, ci sono tantissimi aspetti che potete controllare, e misurare, se non misuri la tua vita secondo i tuoi principi secondo la tua integrità allora non puoi chiamarla tua, perché non lo è
E una volta che prendi questo accordo, applica una regola bellissima del libro che dice è più facile essere integro al 100% che al 98%, una volta che hai deciso i tuoi principi come distribuisci il tuo tempo, non scendere a patti Rispetta al 100% il tuo disegno di vita.
Alla fine le metriche più importanti della tua vita, sono gli anni che passi col tuo partner, i valori che trasmetti ai tuoi figli, gli amici che vengono in tuo soccorso quando ne hai bisogno, il lavoro è importante, la carriera pure, ma niente può prendere il posto di quello che sono le relazioni personali, e spesso, troppo spesso, ce ne dimentichiamo
Grazie

Wednesday Apr 03, 2024
Il Potenziale Nascosto - Adam Grant #87
Wednesday Apr 03, 2024
Wednesday Apr 03, 2024
EPISODIO 87- IL POTENZIALE NASCOSTO - ADAM GRANT
SITO: www.libriperilsuccesso.com
CORSI: https://libriperilsuccesso.com/impara/
COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/
Trascrizione del podcast
L’ambizione è il risultato che vogliamo raggiungere, l’aspirazione, la persona vogliamo diventare, e personalmente tutto il mio lavoro e quello che faccio per divulgarlo ha come obiettivo trasmettere che se volete cambiare qualcosa ce da lavorare su se stessi, ce da chiedersi, chi voglio diventare tra qualche anno, e cosa mi serve per diventarlo.
Sono convinto che tutto quello che ci circonda sia uno specchio spietato di quello che siamo, di quello che pensiamo, di quello che sentiamo, e se vogliamo sviluppare qualcosa, o far innescare un cambiamento ce da cambiare qualcosa in noi, in come parliamo, in come pensiamo, in come agiamo. Il viaggio è sempre verso l’interiore. Chiediti cosa posso fare oggi per essere un pochino migliore di ieri?
Sapete, ci sono alcune rose che nascono dal cemento, e sono le più belle. A me piacciono le storie dei fallimenti, delle cadute, degli underdog ovvero di gente che non ti aspetti e per qualche ragione finisce per arrivare sul gradino più alto del podio.
Vi racconto una storia di una rosa che è cresciuta dal cemento
In un freddo fine settimana della primavera del 1991, io non so se faceva freddo ma che cazzo ci stava bene, presso un hotel di Detroit si svolsero i campionati nazionali di scacchi doveri riunivano le menti più brillanti del paese, ma a differenza degli altri anni nessuno si era accorto che una squadra senza alcuna apparente possibilità di vittoria era lì per contendersi il titolo.
Ovviamente tutti gli occhi erano puntati sulla Dalton, una scuola elitaria di New York che aveva sfornato l’ultimo campione, un tale Josh Waitzkin, bambino prodigio al quale dedicarono anche un film intitolato in cerca di Bobby Fisher.
Fatto sta che nessuno dava un centesimo ai Raging Rooks, un gruppo di studenti poveri, sei ragazzi neri, un latinos, e un asiatico. Cresciti in mono famiglie con redditi inferiori alla retta della Dalton, erano ragazzi di una età equivalente alla nostra terza media. Di harlem. Nessuno di loro aveva alle spalle i decenni di allenamento e studio negli scacchi come li aveva La squadra della Dalton e il capitano Kasaun henry aveva iniziato a giocare solo a 12 anni e si esercitava in un parco con uno spacciatore. Durante le qualifiche già stavano facendo faville i ragazzi Battendo gente con punteggi molto superiori, il loro segreto era l’allenatore, Maurice Ashley, e qui viene il bello, sentite sta storia perché è il preambolo di quello che vorrei raccontarvi oggi. Maurice era un immigrato jamaicano che aveva come missione frantumare quello stereotipo che secondo cui i ragazzi con la pelle scura erano privi di intelligenza. Sapeva benissimo che il talento era uniformemente distribuito, vedete il talento è la velocità con la quale impari qualcosa, ma quello che non è distribuito in maniera equa sono le opportunità. Maurice vedeva il potenziale dove nessun altro ci riusciva, anzi dove la maggior parte delle persone non vede niente. Lui faceva crescere rose nel cemento. A un certo punto una partita dei ragazzi va male, e Maurice si raggruppa dicendo loro che l’unica cosa che potevano controllare erano le loro decisioni, non i loro risultati, a prescindere di come sarebbe finito il campionato avevano già vinto, erano sulla bocca di tutti.
Gi scacchi sono un gioco di intelligenza, per tanto il modo migliore di coltivare campioni è prendere bambini prodigio, superiori alla media, e formarli e allenarli già da un età precoce, il nostro Maurice, che è il vero protagonista di questa storia fece il contrario, inizio ad allenare un gruppo di ragazzetti delle medie, uno di questi era il bulletto della classe. E sorpresa volle che Kasaun, il capitano fece uno scacco matto al capitano della Dalton e i Raging Rooks, vinsero il torneo.
Un famoso allenatore di scacchi disse sui ragazzi della raging books, niente li turbava, la maggior parte dei ragazzi quando sono sotto pressione comincia ad andare di fretta, a manifestare i propri sentimenti, loro no, si prendevano tutto il tempo necessario e rimanevano impassibili davanti alla scacchiera. Non ho mai visto ragazzi di quell’età cosi composti, sembravano professionisti.
Ora è necessario andare a capire questa storia e tirarci fuori qualcosa per noi del podcast, la domanda è quella che mi pongo sempre, come cazzo hanno fatto?
Questo è libri per il successo, crescita personale da strada, e senza accorgermene ho menzionato già uno spacciatore e manco abbiamo iniziato. Siamo all’episodio 87, ochenta y siete, e io sono Davide Mastrosimone, mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com
Il libro che trattiamo oggi si intitola il potenziale nascosto, di Adam Grant, libro della casa editrice Igea, che mi ha regalato come sempre un grazie ad Andrea. Lui ha capito come farmi felice, mi manda i libri. Molto intelligente Andrea.
Ho un annuncio da farvi, avrete notato che la frequenza di pubblicazione ha subito un rallentamento, questo per due motivi il primo è che penso che il podcast debba avere valore, non butto fuori puntante a meno che non siano pronte secondo i miei standard, sono per me delle lezioni importanti che imparo e divulgo non mi piace pubblicare tanto per farlo.
la seconda è che essendo solo posso fare solo una cosa alla volta e ho scritto un libro in questi ultimi mesi, per lo meno la mia parte è finita, uscirà a Giugno, è un testo che mi ha permesso di scavare nel profondo, di trovare quel filo rosso che unisce tutta la mia storia e quello che ho imparato, vi darò più informazioni tra qualche settimana, comincerò ad andare in giro per librerie a promuoverlo e conoscere spero tanti degli ascoltatori del podcast,
inoltre farò un incontro online per chi volesse partecipare dove racconto il libro agli ascoltatori e potrete conoscermi e farmi domande, lo farò annunciandolo attraverso la newsletter. se volete stare aggiornati andate sul sito e iscrivetevi, non ho mai rotto i coglioni mandando mail, tuttavia quando si avvicinerà la data di pubblicazione vi manderò tutte le informazioni E l’unico modo per raggiungervi in maniera diretta quello per tanto se non volete perdervi queste informazioni vi aspetto sul sito www.libriperilsuccesso.com iscrivetevi e vi manderò i dettagli appena possibile.
Da cosa dipende il potenziale nascosto in ognuno di noi, e come si tira fuori? Queste sono le domande
Prima osservazione, il punto da cui partono le persone non ci dice nulla su dove arriveranno. Vero, possiamo pensare che molti partono avvantaggiati, migliori scuole, spalle coperte, soldi, conoscenze tutto quello che vuoi, ma ciò non toglie che con le giuste opportunità, la giusta motivazione, chiunque può acquisire le competenze necessarie per raggiungere traguardi importanti, il potenziale non dipende dal punto di partenza, ne dal punto di arrivo ma dalla distanza percorsa,
E il motore che ti permette di percorrere questa distanza secondo l’autore è il carattere. E questi non è altro che un insieme di abilità che tu acquisisci durante il tuo percorso, è la capacità di vivere secondo i tuoi principi, è quella forza che permette a procrastinatore cronico come me, pigro fino all’inverosimile di rispettare una scadenza, un accordo, con me stesso, non con gli altri, è sempre qualcosa che riguarda voi stessi, e la qualità più evidente della squadra di Harlem, era il carattere.
E ci sono tre modi per forgiare un carattere secondo Adam Grant,
Numero 1
Inizia prima di essere pronto. Diventa una persona che sta comoda nella scomodità. Il carattere viene confuso con la personalità, ma ce una distinzione molto sottile, la personalità è la nostra predisposizione gli istinti primari, che ci dicono come pensare, sentire agire, il carattere è la capacità di far prevalere i valori sugli istinti. Soprattutto quando le cose si mettono male. È facile essere gentili e sorridenti col prossimo quando le cose vanno bene, ma sorridere ed essere gentili quando dentro di te stai male e sei a pezzi, quello è il carattere. La personalità è chi siamo in un giorno qualunque, il carattere è chi siamo e come affrontiamo una giornata di merda. Ovunque tu sia nel tuo cammino puoi iniziare ora, adesso a coltivare il tuo carattere. Non possiamo vivere una vita inferiore a quella che le nostre capacità ci permettono di vivere.
Guardate amici miei, io mi sentivo goffo all’inizio del podcast il suono era uno schifo io facevo schifo, non ero pronto, ma chi se ne frega, inizia prima di essere pronto e poi succede il miracolo, all’inizio sei un disastro poi forgi il carattere, aumenti le abilità, e vai, spedito, verso la tua vetta, ma pensando soprattutto alla distanza che percorri, quella è la chiave, ogni sforzo conta, ogni passo è critico. Prendere il rischio di iniziare prima di essere pronti, tutto quello che vale la pena richiede un rischio. E fregatevene di quello che pensa la gente, la priorità è la vostra crescita non quello che la gente pensa di voi, non cercate l’approvazione delle persona cercate la vostra,
Non ascoltate chi vi dice che qualcosa non si può fare, è un riflesso dei loro limiti non devi vostri. Nessuno sa cosa hai dovuto attraversare, quanto hai dovuto soffrire, se lo sapessero magari piangerebbero e rimarrebbero zitti
A me succede una cosa particolare, quando mi circondavo delle persone sbagliate, di menti piccole, e quando parlavo con loro delle mie mete, mi dicevano che era impossibile, quando invece oggi parlo con le persone che ho successivamente attratto nella mia vita, quello che mi dicono è cosa aspetti a farlo. E sapete una cosa quando vi scontrate con un limite con un problema con la paura quella non è la fine ma l’inizio, perché dove comincia il disagio e inizia la vita e il carattere si comincia a forgiare.
Numero dos
Sbaglia, impara a sbagliare, a fare errori, per fare centro dovete essere disposti a mancare il bersaglio. È importante perdersi per trovare la strada. Il timore di commettere errori è particolarmente angosciante se siete timidi, la timidezza è la paura di essere valutati negativamente nelle situazioni sociali, costruite la vostra identità in silenzio, meno condividi con le persone meno persone avrai in mezzo ai coglioni e se costruisci te stesso in silenzio nessuno saprà dove attaccarti. A volte è molto più facile percorrere la strada soli per arrivare ai tuoi obiettivi che portarti dietro qualcuno per paura di fallire, fallire è quello che ti porterà a raggiungere i tuoi obiettivi. il miglior modo di forgiare il nostro carattere è attraverso l’ esposizione all’errore, al disagio, diventare persone che stanno a loro agio nel disagio, questo è l’obiettivo.
E per ridurre il disagio va amplificata l’esposizione a situazioni che vogliamo evitare a tutti i costi. Pensate che gli aspiranti piloti negli stati uniti devono affrontare un Momento terrificante per ottenere il brevetto di volo. È come quando fai l’esame di scuola guida e ti fanno fare la ripartenza in salita, per la puttana. Nel caso degli aerei questo test terrificante è lo stallo, ovvero quando l’aereo comincia a precipitare, e questo accade perché il pilota o va troppo lento o va troppo in pendenza, gli stalli sono responsabili del 15% degli incidenti mortali delle compagnie aeree commerciali, e quasi un quarto degli incidenti di voli privati.
Prima lo provano nei simulatori, ma non è la stessa cosa, a un certo punto l’istruttore quando tu non te lo aspetti, ma quando lui decide, comanda al provetto pilota di abbassare la velocità tirare indietro i comandi fino a che l’aereo non entra in stallo. E non importa quante volte lo hai fatto al simulatore, il terrore di vedere il tuo aereo precipitare per diversi metri come un sasso e sentirlo nella pelle, obbligandoti a reagire, li ‘ quando nasce il pilota. in America, se vuoi diventare un pilota devi superare questa prova.
Aumentate il disagio, puoi provare a parlare idavanti a uno specchio cento volte non sarà mai come farlo davanti a 100 persone, esponiti, mettiti davanti a situazioni di disagio e consapevole che farai degli errori, ma errori necessari per aumentare la tua forza il tuo carattere.
La differenza tra chi volete diventare e diventarlo sta in quello che fate, sta nell’azione, puoi imparare tutti i vocaboli che vuoi di una lingua ma ti assicuro che la persona che impara a parlare è quella che va a una festa, o va al ristorante o conosce qualcuno e inizia a parlare con i vocaboli che ha a disposizione. Più errori fai, più velocemente migliori, con la condizione che questi errori non ti fermino, come succede a molte persone. Pensiamo che l’errore ci rende stupidi, no ci rende più intelligenti, pensiamo che ci farà vergognare, invece ci infonde coraggio, pensiamo che la gente comincerà a ridere di noi, ma aumenterà la nostra autostima, pensiamo che saremo a disagio, ma invece aumenterà i confini della nostra zona di confort, fino a che staremo a nostro agio in situazioni che molte persone tendono ad evitare, se qualcosa ti fa paura, vuol dire che devi farla.
Numero 3
Evitate il perfezionismo, cercate l’eccellenza, sono due cose diverse. A me piace la gente curiosa, pratica, veloce. Ho lavorato con dei perfezionisti, ci mettevano anche 2 ore a mandare una mail che poteva essere inviata in 45 secondi, e in 2 ore uno pratico fa più strada di un perfezionista, migliora, progressi, va avanti, tollera certe sfumature che altrimenti lo bloccano. Il perfezionismo tende a risolvere problemi semplici, si ossessionano per dettagli che non sono importanti, evitano situazioni sconosciute rimangono su quello che conoscono non esplorano, e questo comporta una crescita orizzontale e non verticale e soprattutto hanno una paura immensa di fare il minimo errore, cosa che abbiamo visto prima non ci permette di forgiare il carattere, crescere e migliorare ci permette di capire quali difetti tollerare. Fate quel passo verso l’ignoto, verso tutto quello che non conoscete, fissate obiettivi legati a imparare, non solamente alla performance, cosa ho imparato, piuttosto che quanto ho ottenuto, quella è la domanda da farsi.
Sapete la procrastinazione non deriva dalla pigrizia, ne dalla gestione del tempo, ma dalla gestione delle emozioni. Quando stai posticipando un azione che sai benissimo essere importante non stai schivando la fatica bensì il sentimento spiacevole che quell’attività suscita, e cosi facendo eviti tutte quelle azioni che ti portano dove realmente vuoi andare, è tutta una questione di carattere.
il carattere, è quella forza che ci fa andare in palestra anche se siamo stanchi, e quando siamo li ci fa fare una ripetizione in più, e quella spinta che ti fa andare avanti quando non vedi i risultati perché durante il tuo percorso ti troverai bloccato, smarrito, allora il carattere ti da la forza di tornare indietro senza pensare di retrocedere, ma con la consapevolezza di cercare un cammino alternativo, quando siamo stanchi di perdere, è meglio riposare e poi ricominciare, piuttosto che abbandonare.
ridefinite il concetto di successo, la vostra pace inizia quando cambiate le aspettative e il più significativo dei risultati è il vostro progresso, non la vetta che avete raggiunto, ma la distanza avete percorso e che avete aiutato altri a percorrere. È il carattere forgia il vostro destino
Grazie

Wednesday Feb 28, 2024
Chi Ha Spostato Il Mio Formaggio - Spencer Johnson #86
Wednesday Feb 28, 2024
Wednesday Feb 28, 2024
EPISODIO 86- CHI HA SPOSTATO IL MIO FORMAGGIO - SPENCER JOHNSON
SITO: www.libriperilsuccesso.com
CORSI: https://libriperilsuccesso.com/impara/
COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/
Trascrizione del podcast
Oggi vi racconto quello che possiamo tirare fuori da una meravigliosa parabola applicabile alle nostre vite per imparare a splendere, fiorire e germogliare in un contesto di cambiamento e incertezza, e smettere così di aver paura di quello che succederà nel futuro.
Cosa potreste raggiungere e chi potreste diventare se da oggi vivessimo la nostra vita senza paura.
Questo è libri per il successo crescita personale da strada, episodio 86, e chi vi parla è Davide Mastrosimone.
Il libro che usiamo come spunto per l’episodio odierno è chi ha spostato il mio formaggio di Spencer Johnson, un best seller che da dopo vent’anni e venti milioni di copie vendute rimane ancora li a splendere negli scafali delle librerie di mezzo mondo
È la storia di due topi e due gnomi, che ogni giorno entrano in un labirinto con l’unico scopo di andare a trovare un formaggio. I due gnomi si chiamano Tentenna e Ridolino, i due topi Trottolino e Nasofino, ci sta uno a Cormano che lo chiamavano Nasofino ma per altri motivi.
I quattro personaggi non sono altro che aspetti del nostro carattere, noi siamo o siamo stati o saremo uno di questi 4, il labirinto è la nostra vita, e il formaggio quello che desideriamo di più, il successo, la gratificazione personale, o qualunque cosa voi abbiate in testa e che desiderate diventare o ottenere.
La storia è molto carina, e non mi metto a raccontarvela perché toglierebbe il gusto di leggersela, ma posso condividere le lezioni imparate da questo piccolissimo libro, si legge in due ore.
Mi risulta molto interessante quello che succede dopo aver letto centinaia di libri, e averli provati su se stesso, non è cosi difficile capir quello che serve per riprendersi in mano la vita, tutti questi testi lo ripetono, con angolature diverse, con modi differenti ma ce un filo rosso, un leitmotiv che accomuna tutti questi libri e i concetti si ripetono, all’infinito. Le formule non sono difficili ma la loro applicazione è per pochi. Nel senso se tu oggi ti metti a dedicare due ore al giorno del tuo tempo a un progetto per 3-4-5 anni senza aspettarti risultati e andando sempre avanti nonostante tutto, è pressoché impossibile che qualcosa non ti succeda. Ma, non lo facciamo, perché è duro, perché serve sangue sudore, sforzi e chi cazzo lo fa. Tuttavia se lo fate, vi catapultate in quel minuscolo gruppo di persone che acquisisce un ritmo e delle competenze che pochi hanno.
E i messaggi che estrapolo da questo librino sono fondamentalmente cose che abbiamo già visto e che vi assicuro sono principi che funzionano.
Lezione numero 1- Smettila di pensare al tuo formaggio, qualunque cosa sia, e comincia a lavorare per averlo, a fare, a creare, ad agire, lavora sul processo. Vedete i due topi della storia nasofino e Ridolino passano la giornata a muoversi in maniera forsennata attraverso il labirinto, vanno su e giù, si fanno tutti gli angoli del labirinto per cercare il formaggio e se non lo trovano tornano indietro e il giorno dopo lo rifanno.
I due gnomi, tentenna e risolino, d’altra parte, entrano anche loro nel labirinto ma con un atteggiamento molto diverso, si mettono a disquisire su quali siano le strategie migliori per trovare il formaggio, quelle più veloci, le studiano le scrivono prendono appunti, pensano e parlano del giorno in qui lo troveranno e quel giorno saranno felici, non prima, si fanno una quantità industriale di seghe mentali, nel mentre i topi spengono il cervello e si concentrano sul processo non sul risultato.
Tutto il tempo che passiamo nella vita a pensare a come sarà la nostra vita quando avremo il formaggio e qual’è il modo migliore di ottenerlo a pianificare ininterrottamente quando iniziare, tutto questo tempo lo perdiamo invece di investirlo nel fare qualcosa al rispetto, nel lavorare su noi stessi e sul processo, e quel tempo non torna più indietro. Siamo essere complicati ma non è cosi contorta la vita, come diceva il buon vecchio Maverik in top gin 2, minchia che film ragazzi, io ho pianto tantissimo, quello dice, non pensare, agisci. Spegnilo ogni tanto il cervello, a volte aiuta ma la maggior parte del tempo rallenta, andatevi ad ascoltare l’episodio del podcast che si intitola pensieri lenti pensieri veloci, li lo spiego in maniera dettagliata.
Primo messaggio, basta pensarci, comincia a fare qualcosa.
Ora ci fermiamo qualche secondo, perché è il momento di una dedica. A Sheryl da Roma e questa dedica te la fa tua mamma Carmen. Sa che sei spaventata, che le cose non sono andate come dovevano andare, come vedrai in questo podcast qualcuno ha spostato il tuo formaggio, ma non spaventarti, non abbatterti, hai tantissime risorse che nemmeno ti immagini di avere, e se esiste la sofferenza è perché esiste la felicità. E questa non la trovi lontano da dove sta il corpo, guarda a quello che hai, non a quello che ti manca Sheryl, i tuoi genitori ti sono vicini ed è il momento di raccogliersi, lasciarsi aiutare da chi ti ama da chi ti vuole bene e ripartire da quello che hai, stai tranquilla, abbi fiducia in te stessa e vedrai come tutto intorno a te nei prossimi mesi comincerà a migliorare, resisti Sheryl, resisti.
Secondo messaggio - I cambiamenti sono qualcosa che nella vita succederanno sempre, che tu lo voglia o meno per tanto prendine atto, vivi cosciente che qualcosa prima o poi cambia, che il formaggio non lo troverai più dove lo avevi lasciato la sera prima.
Il formaggio si muove, la vita te lo sposta, anticipalo, preparati, lavora su te stesso per essere la persona che sa gestire un cambiamento non la persona che si affaccenda in tutti i modi per evitarlo, perché a volte non ci si può fare niente succede. Anche in una coppia, lavora per essere la persona che può superare un tradimento, una rottura, una delusione, piuttosto che sprecare energie per controllare e evitare che questo accada, il modo migliore è sempre lavorare su noi stessi. Quindi o ti fai trovare pronto, e la prendi in culo. E se fai come i topi che sono abituati a usare l’olfatto per seguire il formaggio per capire quando il cambiamento sta per arrivare, avrai molte più possibilità di rinnovarti, di ritrovarti, e di evolvere ed adattarti, ma devi lasciare andare il formaggio che non ce più, non passare la tua vita a vivere come una vittima che ha perso quel formaggio. E anche i formaggi che sembrano più sicuri, prima o poi si spostano, niente dura per sempre.
Ce una storia all’inizio del libro molto bella parla di un telecronista sportivo che scrisse all’autore per ringraziarlo della mentalità che questo libro gli diede e di come applicandolo ritrovò il suo formaggio. Charlie Jones, uno stimato cronista della NBC che riuscì a salvare la propria carriera grazie agli spunti di questo testo.
Charlie Jones, aveva fatto un lavoro eccellente nelle ultime olimpiadi di atletica leggera, sapeva tutto e la sua performance era stata incedibile ma per sua sorpresa il capo gli disse che per i giochi olimpici successivi lo avrebbe rimosso e spostato alle gare di nuoto. Fu un colpo. Ne rimase sconcertato. Si sentiva frustrato, non sapeva nulla di nuoto. E sentiva questo cambio come un ingiustizia immeritata. Si arrabbiò tantissimo. Poi ebbe occasione di leggere questo libro e l’effetto fu straordinario. Gli avevano spostato il formaggio e cosa fai Charlie Jones, tira fuori i coglioni e si mette a studiare tutto sul nuoto, suoi nuotatori su quelle discipline che non conosceva e diventa un esperto facendo un ulteriore performance incredibile tanto che dopo i giochi lo stesso capo che lo rimosse gli diede un incarico ancora più prestigioso che gli permise di entrare nella hall of fame dei cronisti sportivi. Vedete amici questo è solo uno dei tanti aneddoti che possiamo scovare nelle storie di persone che se gli spostano il formaggio ne traggono un beneficio e si trasformano in individui ancora più forti e migliori.
Fate come Charlie Jones
Terzo messaggio importante del libro - non resistete al cambio,
Quando ci sei dentro, quando senti che sta iniziando il cambiamento, quando è inevitabile, non resistergli. Perché più gli resisti meno ti adatti alla situazione nuova e manco te la godi. Fai un bel respiro e guarda avanti
Spesso davanti al cambiamento ci paralizziamo, siamo completamente coscienti che è necessario, ma si creano dei blocchi. ci succede a tutti, non sappiamo cosa fare, andiamo in crisi tutto diventa grigio intorno a noi. E la paura e la frustrazione entrano in gioco. I cambi portano qualcosa di nuovo, sempre, la tua vita non può essere un avventura se non accetti l’incertezza davanti a te, il fatto di non sapere cosa ti preservi il cammino. Gestire i cambi è molto stressate, un consiglio.
Non prendere decisioni mosse dalla paura, questo è importantissimo, non fare nessuna scelta per paura, chiediti cosa farei se non avessi paura? Quale sarebbe la mia scelta se in cuor mio sapessi che non fallirò? Che strada prenderei. È potente questa domanda, perché vi svela il cammino che vi darebbe più emozione percorrere.
Sapete qual’è la frase che più spesso ricorre nelle storie che le persone raccontano quando hanno intrapreso un cambio. Lo dicono tutti, quando parlano di una relazione che hanno chiuso di un lavoro che hanno lasciato, di un progetto che hanno intrapreso o abbandonati giusto in tempo. Dicono tutti questo - avrei dovuto farlo prima….è l’unico rammarico, avrei dovuto farlo prima. In cuor tuo sai quello che devi fare, lo senti nel corpo se stai resistendo al cambio, è qualcosa di viscerale. Lascia andare, è inevitabile stai solo posticipandolo quando ti ostini ad aggrapparti a una situazione che si sta sgretolando e sai che finirà.
Io ormai li sento i cambi, li vedo arrivare, ne percepisco l’odore, cambia il vento, sai come quando dici- oggi viene a piovere, lo sai. E ho imparato addirittura a provare a godermela, dopo tanti anni di resistenza, ho compreso che tanto arriva, non ce niente da fare, arriva, a sto punto lo anticipo e mi inizio a muovere con il cambiamento in armonia e provo a farlo col sorriso.
Se non cambi rischi di scomparire, di trovarti in una gabbia dorata pensando che se certe cose non sono mai successe allora non succederanno, che i problemi sono degli altri, di quelli che all’improvviso perdono il lavoro, rimango delusi sentimentalmente, si trovano impreparati ai drammatici giri che da la vita, per tanto impara ad annusare i segnali che ti trovi davanti che ti anticipano che il vento sta cambiando, impara a vivere nell’incertezza e goderti il viaggio, a spostarti quando ti spostano il formaggio e non perdere tempo a piangerti addosso, muoviti, agisci, fai qualcosa, prendi una strada nuova che non sai dove andrà, è bellissimo abbracciare l’incertezza è come vedere un film e non sai come va a finire, li sta l’emozione del vivere, e non aver paura, che tu abbia paura o meno il cambiamento arriva, che tu lo voglia o meno, il cambiamento arriva, è inevitabile, non ci rimane altro che goderci il viaggio.
Grazie

Friday Feb 23, 2024
Le Vostre Zone Erronee - Wayne W. Dyer #85
Friday Feb 23, 2024
Friday Feb 23, 2024
EPISODIO 85- LE VOSTRE ZONE ERRONEE - WAYNE W. DYER
SITO: www.libriperilsuccesso.com
CORSI: https://libriperilsuccesso.com/impara/
COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/
Trascrizione del podcast
Quando cambi la prospettiva e il tuo personale modo di vedere le cose, quello che stai osservando cambia. E questo è un principio fisico
Immagina di trovarti a casa e va via la luce, ti cadono le chiavi della macchina è notte e non vedi niente, le cerchi per un po e non le trovi ma hai un idea brillante, fuori in strada ce un lampione che emana una forte luce allora esci e ti metti a cercarle li, poi passa un vicino e dice, che stai facendo, cerco le chiavi le ho persone, e comincia ad aiutarti, dopo un po che non le trovate quello ti dice o ma sei sicuro che le hai perse qui, e tu rispondi, no le ho perse in case ma le cerco qui perché ce luce, ahhhhh che campione
Facciamo cosi anche nella vita!!! Andiamo a cercare le chiavi dove ce luce, non dove le perdiamo
Ce un problema dentro di noi, e andiamo fuori a cercare le risposte, stai male col tuo partner, ti fai un amante e ti scarichi Tinder, invece di parlarle, non ti senti felice allora prendi e cambi paese, e sapete che succede, niente dopo due settimane stai uguale, e te lo dice uno che sta da vent anni all’estero, hai un problema a lavoro e cambi lavoro, poi il problema succede di nuovo. Se non lo risolvi ti si ripresenta con vestigia diversa, e fino a che non lo superi si ripresenterà, I problemi sono come delle ombre te li porti dietro fino a che non li risolvi drasticamente, fino a che ti giri, li guardi negli occhi e li affronti, magari puoi aggiungerci un bel..cazzo guardi..io lo farei
Oggi vi accompagno in un episodio molto importante prendendo spunto dal libro di Wayne w Dyer, uno dei padri fondatori della crescita personale. Il titolo - le vostre zone erronee
Siamo a Libri per il successo - crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone, episodio 85
Apro una piccola parentesi, mi piacerebbe tanto mettere una doppia w in mezzo al nome e al cognome ha un non so che di poetico, Davide W Mastrosimone
Abbiamo decine di migliaia di pensieri al giorno e la maggior parte sono disastrosi, tossici, negativi, pessimistici, la nostra mente è come un cielo tenebroso con nuvoloni scuri pronti a scatenare la tempesta, e questo libro è un raggio di sole che li apre li sfuma e fa tornare il bel tempo nella mente. Le zone erronee sono questi nuvoloni che ci portano sofferenza e tristezza, andiamo a vedere come far tornare il sole in un giorno di pioggia. Le zone erronee sono quei modelli di pensiero che scattano in base a determinate situazioni che ci portano ad auto sabotarci, a trattaci male, a vivere una vita che porta solo a una lenta e logorante disperazione.
Come sempre ogni libro che vi presento nel podcast non serve a nulla se non ci mettete del vostro se non lo applicate quotidianamente.
Le zone erronee sono 11 per l’autore, non voglio fare un riassunto, sapete che questo podcast non è un riassunto di libri ma un estrapolazione di concetti che provo sulla mia pelle e penso possano aiutare le persone, per tanto andiamo ad analizzare ciò che personalmente tiro fuori da questo libro.
Vi lancio subito un concetto trascendentale. Non possiamo controllare le emozioni. La tristezza, l’ira, la rabbia, non ce un bottone diretto per spegnerle e cambiarle, ma si esiste un modo, perché tu non controlli l tue emozioni, le tue emozioni dipendono dai tuoi pensieri, però si puoi controllare i pensieri, e di conseguenza le emozioni. In maniera indiretta. È fondamentale capire questo meccanismo.
E ora vi faccio una domanda, Cose meglio secondo voi, avere più pensieri positivi, o meno pensieri negativi? Pensaci qualche secondo
La risposta è meno pensieri negativi, non è cosi fondamentale pensare sempre bene, o sempre al meglio, perché vi dico una cosa se pensate in maniera ottimistica ma non sentite nel corpo che quello scenario che state definendo nella vostra mente possa succedere, è pressoché irrilevante.
Quello che si invece cambia tantissimo le carte in tavola, è non pensare in maniera catastrofica e negativa. State fermi con la mente, concentratevi sul prossimo passo, una zona erronea molto critica nella nostra vita è pensare che il passato, la nostra storia personale incida sul presente e sul futuro. Abbandona tutte quelle frasi tipo e sai mi è sempre andata male, andrà male anche questa volta, sono nato povero, non mi hanno dato niente in eredità, ho sempre avuto capi che mi intralciavano la carriera, sono fatto cosi è la mia natura non posso farci nulla cazzate, cazzate, cazzate, porcheria de cervello, basta fare le vittime, prendiamoci la responsabilità di pilotare la nostra vita, le nostre scelte
lascia andare la tua storia, lascia andare il tuo passato, abbraccialo, accettalo, prendi tutto quello che è successo fai un bel respiro, e ora guarda solo a questo momento, e se devi alzare la testa è per guardare avanti. Che il passato che la tua storia che i tuoi errori, non ti definiscano. Lasciali andare, oggi può essere un nuovo inizio. TU SEI QUELLO CHE SCEGLI DI ESSERE OGGI NON QUELLO CHE ERI IERI
Personalmente, solamente questi concetti visti fino ad ora dovrebbero farci riflettere per giorni e se applicati possono cambiare radicalmente tutto.
Andiamo avanti, l’intelligenza secondo questa società viene da una buona formazione accademica, da un master, confondiamo l’intelligenza con la formazione accademica, ma l’intelligenza si misura dal livello di abilità di vivere una vita felice nonostante le avversità, gli ostacoli, una persona che si adatta e rimane di buon umore, speranzoso, guarda avanti, ,a soprattutto si prende le sue responsabilità
Non puoi risolvere un problema con la stessa mente che lo ha creato. Riscrivi l’accordo che hai con la realtà, con la tua realtà. Hai fatto scelte con la tua mente che hanno creato situazioni nella realtà che non funzionano, di a te stesso- ho sbagliato, e voglio cambiare la situazione, ahh perché una cosa posso assicurartela, non verrà nessuno a salvarti, cambia, evolvi e trova soluzioni per andare avanti ma sempre col sorriso, con la pace, con l’armonia. Lavora su te stesso coltiva la pazienza, ce sempre la primavera dopo l’inverno, relax la tua maturità emotiva determina la tua intelligenza. Non pensare nemmeno un secondo che chiunque abbia una formazione accademica migliore della tua sia più intelligente.
Ora, è il momento di una dedica.
Per Alessandro da Casalecchio di Reno. E questa dedica te la fa la tua amata Sara, stai attraversando un periodo complicato, tieni duro, perché insieme ce la farete, unendo la passione, la dedicazione, gli sforzi un giorno, non troppo lontano raccoglierai quello che hai seminato, ma non abbandonare, continua a crederci, Ti sei lanciato dall’aereo ti sei buttato non temere continua a volare e il paracadute si aprirà Alessandro.E poi un altra cosa, Sara ti regala una seduta di coaching con me, quindi scrivimi, aspetto la tua mail cosi troviamo data e ora.
Un altra interessantissima zona erronea è l’amore. Sovente la felicità di una persona dipende dalle sue relazioni, puoi avere tutto ma se torni a casa e stai male col tuo partner ahimè quello è un grosso problema.
L’amore ha tante definizioni, prova questa, l’abilità e la volontà di accettare e persone alle quali vuoi bene di essere chi sono, senza provare a cambiarle. Se hai un partner e ci sono 9 cose che non ti piacciono e una che ti ha fatto innamorare, presta attenzione a questa’ ultima, concentra i tuoi pensieri e la tua attenzioni sui lati positivi di chi hai affianco e accetta le persone per quello che sono, se le hai scelte, se le hai affianco, non provare a cambiarle è una lotta insensata. In una relazione dove due persone diventano una sola il risultato è avere due mezze persone, dichiarate la vostra indipendenza, coltivate voi stessi e aiutate l’altro a migliorare e evolvere insieme, cosi sarete due esseri meravigliosi che stanno insieme, e chi vi ferma poi.
l’amore più grande è quello verso se stessi, parla a te stesso come parleresti ad un amico in difficolta, cambia i pensieri cambia le parole, non castigarti. Siete gli unici ad avere il controllo dei vostri sentimenti, nessun altro può ferirvi al di fuori di voi stessi.
Ora, due importantissimi aspetti del carattere che è necessario sradicare per trovare la pace, sarà un viaggio doloroso e impervio ma provateci, lavorateci. La colpa e la preoccupazione. Due emozioni inutili, distruttive. Quello che ci fa diventare matti non è l’esperienza che stiamo vivendo adesso ma i casini del passato che ci fanno stare male e sentire in colpa per ogni cosa, traumi che ci portiamo nel presente e che infettano le nostre azioni, e la paura di quello che succederà, pre occuparsi lo abbiamo visto in un altro podcast, preoccuparsi prima. Totalmente inutile. Anticipare, programmare, pianificare, fantastico, utile, necessario, ma stare male prima di stare male, santo cielo, è insensato e non è manco una cosa naturale, è un prodotto della mente. Sapete qual’ l’antidoto più potente alla preoccupazione?
L’azione, fate qualcosa, anche di microscopico, ma fate un piccolo passo per risolvere la situazione per sbrogliare il nodo, azione amici, quando sono triste per qualcosa che mi turba, mi siedo scrivo quello che mi fa male, prendo atto della situazione e poi rispondo, poi agisco, e mi metto in moto, fanculo, se non lo faccio io, non lo fa nessuno per me
Amici la vita è come leggere un libro dove non puoi tornare alla pagina precedente, presta quindi la massima attenzione quella che stai leggendo, perché non potrai mai più rileggerla.
Ho molte novità in arrivo, nelle prossime settimane vi faccio sapere, vi invito a chiunque volesse dedicare due parole a una persona speciale scrivetemi sul sito www.libriperilsuccesso.com e lo farò
Un caro saluto e tra pochissimi giorni torno col nuovo episodio di Febbraio

Wednesday Jan 31, 2024
Mastery -Robert Green #84
Wednesday Jan 31, 2024
Wednesday Jan 31, 2024
EPISODIO 84- MASTERY -ROBERT GREEN
SITO: www.libriperilsuccesso.com
CORSI: https://libriperilsuccesso.com/impara/
COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/
Trascrizione del podcast
Questo è il primo episodio del 2024 e molti mi hanno scritto per chiedermi cosa stesse succedendo, perché non usciva il podcast, grazie per avermi aspettato. Sono stato oberato dagli impegni
Un altra piccola novità, dato che i saluti sono troppi e non riesco a portarli più nel podcast ma mi emozionava farlo e ne sono rammaricato, ho deciso di fare un altra cosa. se qualcuno di voi desidera fare una dedica a una persona speciale, a un compagno e o compagna a un amico in difficoltà, scrivetemi raccontatemi e ritaglierò un piccolo spazio nel podcast per dare qualche parola di supporto a questa persona e voi potete farglielo sentire magari per sollevare il morale, motivarla aiutarla, mandatemi le vostre dediche al sito www.libriperilsuccesso.com trovate un formulario per scrivermi ce pure la mail o mandatele su LinkedIn o instagram. Anche se lego molto di più LinkedIn. Vi aspetto, mi mandate il nome, il paese, quello che volete dirgli e io lo faccio, ovviamente vi avviso di quando esce il podcast con la dedica cosicché potete stare attenti e inviarlo a questa persona. ci ho pensato sotto le feste, mi pare una cosa carina.
Bruce lee diceva: Non temo l’uomo che ha allenato 10 mila calci diversi, temo l’uomo che ne ha allenato uno solo 10 mila volte. Sti Cazzi quanto ha ragione ragione bruce
La società è cambiata, basta andare indietro una generazione, i nostri genitori, entravi in un azienda, ci rimanevi 30 anni, facevi una famiglia, una casa, eri protetto in qualche modo, oggi quella protezione è crollata, sia da parte di un azienda, che ti prendeva dalla culla alla bara professionale, sia dalla comunità, i grossi nuclei famigliari si sono sgretolati in qualche modo, ho come la sensazione che le persone sono molto sole, dipendono da loro stessi e dalle loro abilità.
Tantissimi cambi succedono in pochissimo tempo, e sta diventando difficile stare al passo.
Ma ce una strada che il libro dal quale prendiamo spunto oggi suggerisce. Mastery di Robert Green. Mastery vuol dire padronanza, dominare una qualche tipo di abilità cosi tanto da diventarne padrone. Tu puoi essere un esperto, magari all’interno di un azienda, ti licenziano e sei a casa, ma sei uno che ha una padronanza di qualcosa, se ti licenziano nessuno te la porta via e qualcun’altro ti viene a chiamare. Diventi difficile da sostituire ed estremamente richiesto dal mercato. E i lavori stanno cambiando, il designer si trova a lottare contro canva, il traduttore con google translator, lo scrittore con chat gpt. Il cassiere con la cassa automatica le compagnie fanno outsourcing n parti del mondo dove il costo del lavoro è più economico. e sarà sempre peggio. Come facciamo allora a diventare padroni di un abilità che ci permetta di sopravvivere bene a questi cambiamenti. Come facciamo a capire qual’è questa abilità e come possiamo svilupparla cosi bene e cosi tanto da diventarne padroni, acquisire il Mastery, titolo del testo di oggi, questo è libro per il successo crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone e siamo all’episodio ochenta ycuatro.
Nasciamo, entriamo in un sistema scolastico, e a un certo punto della vita realizzi che dovrai guadagnarti da vivere e le persone a quel punto prendono una strada, ci sono strade chiare, studiare legge, studiare medicina, tracciare una linea che più o meno sai dove va a finire, altri invece e mi includo, hanno una carriera a zig zag, prendono una scelta, poi un altra, non sanno manco perché, senza una direzione e si trovano dopo qualche anno ad avere una serie di strumenti e conoscenze segmentate e non sanno bene definire che tipo di professionisti sono.E probabilmente dopo 10-15 anni di professione non sai bene come ci sei finito. Hai 40 anni, ti giri e non sai che cazzo e successo. Non vuol dire che tu non sia professionalmente forte, ma puoi comprendere che molte delle scelte che hai preso sono dovute a ragioni esterne. I soldi, magari il luogo dove vuoi lavorare. Dipendono dalle coincidenze, e non ci fermiamo mai a guardare indietro e osservare quello che sta succedendo. Non ce un senso. Non ce una visione, non ce uno scopo. Manca quella curiosità primordiale che da bambini per esempio ci affascinava. Ve la ricordate qualora la vostra?
Steve Jobs quando aveva 6 anni vede nel suo garage un sacco di apparecchiature elettroniche che lo catturano, lo affascinano. Quando Albert Einstein riceve una bussola da suo padre ancora bambino ne rimane ammaliato e comincia ad affascinarsi a queste forze dell’universo che non si vedono ma esistono come il magnetismo che muove la bussola. Tutti abbiamo un momento rivelatore da bambini che ci cattura, ma poi crescendo ce ne dimentichiamo, lo chiudiamo in un cassetto e andiamo avanti seguendo le pressioni esterne, per esempio io ero innamorato dei dinosauri, li conoscevo tutti, giocavo con le miniature, sapevo tutto e volevo libri riviste sui dinosauri, e archiviavo le informazioni li catalogavo.quando usci jurrassic park mi misi a piangere. Oggi faccio il venditore chissà avrei dovuto fare l’archeologo, ma ce una cosa che ricordo della mia infanzia che in qualche modo è tornata da me, l’ho ritrovata, m ci sono ricollegato. ero bravissimo a scuola a fare una sola cosa, per il resto ero nella media o pure sotto la media per la naturale inclinazione a non fare un cazzo. Ero un fenomeno già alle scuole medie a fare riassunti. Se prendevo un testo trovavo i due o tre punti importanti e li estrapolavo, ero portato per riassumere, tirar fuori poco da tanto. E in maniera naturale. Oggi il mio podcast richiede questa abilità, probabilmente è l’abilità più importante che mi ha permesso di prendere libri da 200-300 pagine e tirarci fuori 10 minuti di podcast. In qualche modo ho ritrovato una vocazione una curiosità primordiale e l’ho sviluppata in età adulta.
Tutti abbiamo una voce che sentiamo, una vocazione, una curiosità primordiale come la chiama Robert Green ed il primo passo, lui ha un ipotesi molto affascinante, pensa che le persone di estremo successo sono quelle che si collegano prima a questa vocazione, se lo capisci a sei anni e lo porta avanti tutta la vita è ovvio che qualcosa la combini, se lo capisci a 40 hai meno tempo, ma puoi certamente fare tante cose stupende per te e per gli altri, il problema è se lo non capisci mai. Vai a fare una vita che non è tua. Ma è frutto di influenze esterne. È quel senso di destino di scopo che senti tra le vene che ti porta a fare scelte diverse dalle persone
Michael Farady, uno scienziato inglese, quello che ha inventato la gabbia di Farady. Nasce 1790 in Inghilterra, il padre era un fabbro, un fabbro in quei tempi sta nella scala molto bassa della società. Nonostante questo diventò uno dei più importanti ricercatori scientifici sui campi elettromagnetici
Potrebbe sembrare la storia di un uomo che ha superato gli ostacoli, ma non si spiega, nel 1790 il figlio di un fabbro non può diventare uno scienziato. Perché dovevi entrare in un Università, fare una scuola prima tipo eaton o un istituto molto upper class, era pressoché impossibile che una persona di quella classe sociale nell’Inghilterra del 1700 diventasse uno scienziato, uno dei più importanti della storia. Da quando era un bambino venendo da una famiglia estremamente religiosa aveva quella forte convinzione che dio fosse dappertutto, che la fede fosse una forza invisibile ma che si esisteva, quindi parliamo di uno che già crede che ci siano forze che hanno un impatto, ma che non si vedono, e questa è la base di molte scienze. Tu non vedi l’elettricità, ma ce, non vedi un campo elettromagnetico ma ce.
Un giorno il piccolo Michael entra in una libreria e rimane ammaliato dai libri di scienza, e mostra un entusiasmo spaventoso tanto da incuriosire il proprietario della libreria che gli offre un lavoro come fattorini nella libreria. Il suo entusiasmo e il modo in cui si dedicava al lavoro gli porta una promozione ad apprendista rilegatore cosa che lo faceva salire nella classe sociale di quei tempi era già un grande successo, e grazie al suo entusiasmo il proprietario gli offre qualcosa che non aveva mai offerto a nessuno, la possibilità di portarsi a casa i libri del negozio e poterli studiare. E lui lo fa, ma in un modo che nessun altro avrebbe fatto. Prende tutti i libri di chimica, elettricità scienza, e li divora. Ma poi trova un libro che gli cambia la vita, uno dei primi libri di crescita personale mai scritti, che si chiama the irmpovment of the mind, come migliorare la mente, anche se non sei stato ammesso o hai avuto l’opportunità di studiare, boom, quello non solo lo legge ma lo applica e comincia a studiare tutto quello che può in un modo molto diverso. Faraday porta lo studio a un altro livello, comincia a scrivere note, a disegnare diagrammi e mette tutto in dei quaderni e crea un enciclopedia di scienza. Un giorno un famoso scienziato entra nella libreria, e il proprietario gli fa vedere quello che questo ragazzo di 17 ha fatto e da li tutto inizia. Questo scienziato lo invita a delle lezioni e conosce un famoso ricercatore Humphry Davy. Quel mondo o affascina ma sa che non sarebbe mai potuto entrare nel circolo accademico, allora comincia a scrivere lettere offrendosi come apprendista a tutti i ricercatori del momento includendo hUMPHRY davy, che per coincidenza, o magia, rimane cieco temporalmente per un incidente durante un esperimento, e accetta Michael Faraday come apprendista per una settimana, dove il ragazzo va oltre le aspettative. E dopo quella settimana di lavoro eccezionale, passano qualche mese dove lui insiste a scrivere, e finalmente gli viene offerto il lavoro di assistente di Davy. Dove finalmente ha la possibilità di sperimentare e vivere il laboratorio, e comincia la sua carriera divina che lo porta entrare nella royal accademia e diventare uno degli scienziati più importanti della storia del mondo.
Come ha fatto? Coincidenze, magia, culo, uno può prendere la sua storia e trovarci un senso ma la ragione principale per la quale gli successe tutto quello che gli successe era dovuto a qualcosa altro. Se io fossi entrato in quella libreria, non mi sarei letto tutti i libri, non avrei scritto quell’enciclopedia, non avrei avuto quella persistenza che crea le opportunità, lui lo ha fatto. La persistenza è l’elemento più importante nel raggiungere il dominio di qualcosa. Per acquisire padronanza. E se lo mischi con la tua curiosità primordiale diventa un mix esplosivo
Per sbloccare questo super potere, che è molto difficile, ma si può fare, serve una serie di passi.
Primo -Collegarsi con la curiosità primordiale, cosa ti eccita ti appassiona ti permette di fermare il tempo e non pensare a nulla quando la stai facendo, cos’e quella cosa? Tutti abbiamo qualcosa di unico. Ma tutto quello che ci motiva ci ispira ed è modo solo da questo prima o poi va svanendosi, deve essere un progetto un cammino, che non abbandoni, un progetto dove la meta e l’obiettivo ti interessano meno del processo, mentre lo fai godi, migliori, impari, e per tanto dove ti porta è meno importante da chi stai diventando mentre lo fai, e lo senti sulla pelle, ricollegati con la curiosità primordiale, con quella tua unicità che ti rende speciale, che amavi da bambino che ti prendeva tutta l’attenzione, torna indietro e trova questa curisotà. Robert green consiglia di scrivere per 20 minuti su un quaderno la risposta a questa domanda, cosa amavo prima che le pressioni sociali e la scuola, gli amici i genitori il capo entrassero nella mia vita.
Il secondo passo- imparare tutto quello che si può imparare su questo argomento. E imparare è più importante di tutto il resto, più dei soldi, più della posizione sociale dello status, degli oggetti, scegli una strada che ti cambi che ti insegni segui l’apprendimento, se pensi solo ai soldi non raggiungila padronanza di qualcosa, imparare e evolvere va messo davanti ai soldi
Il terzo- una volta che hai acquisito tutte queste abilità informazioni e hai imparato tutto quello che si poteva imparare da un argomento, uniscilo a modo tuo, metti insieme tutto in un modo personale, in un modo che solo tu puoi fare grazie a quello che è stata la tua storia, risalta l’unicità, e non ci sarà niente uguale, e questo ti rende diverso, ti rende speciale.
—Abbiamo anche tutti qualcosa che odiamo, che evitiamo, che non vogliamo fare di questa passione,
Torna indietro e osserva la tua carriera, quando hai cambiato strada, e pensa a questa carriera come qualcosa che hai creato tu non qualcosa che sia successo, pensa ai quei momenti dove hai cambiato strada e perché, a tutto quello che hai appreso e come metterlo insieme e assemblarlo e trasformarlo in qualcosa che ami, in qualcosa che ti dia un senso, in qualcosa che quando torni a casaoinvece che accendere la tele ti metti a lavorare con emozione a questa visione, a questo progetto.
Io ho deciso un giorno di diventare una persona che si sforza, che non si arrende, che lavora ogni giorno per diventare un pochino migliore, solo un poco, vivo la vita in blocchi di 24 ore, ma in queste ventiquattr’ore ci metto sempre qualcosa per migliorare il fisico, la mente lo spirito, anche se fosse mezzo ora, un piccolo passo, e domani un altro, perché se non lo faccio non lo fa nessuno per me. Trova la tua direzione, poi il ritmo non diventa cosi importante, se fai un passo dopo l’altro per diventare padrone del tuo destino alla fine qualcosa di magico succede. Ne sono certo
Grazie e aspetto le vostre dediche

Thursday Dec 28, 2023
Maktub - PauloCoelho #83
Thursday Dec 28, 2023
Thursday Dec 28, 2023
EPISODIO 83- MAKTUB -PAULO COELHO
SITO: www.libriperilsuccesso.com
CORSI: https://libriperilsuccesso.com/impara/
COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/
Trascrizione del podcast
Ultimo capitilo di libri per il successo per questo 2023. Episodio 83, questo è un podcast di Davide Mastrosimone, mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com
Desidero accompagnarvi in questo finale di anno con un episodio diverso. Vorrei che fosse un monito a tutte le persone che stanno male. Che soffrono, ogni giorno, senza mostrarlo. Mi rendo conto sia qualcosa di doloroso. E vorrei fare due cose essenzialmente, la prima è condividere una personale visione della vita, e la seconda leggervi alcune storie tratte dal libro MAKTUB di Paulo Cohelo, storie per riflettere e per scaldare l’animo.
Io ho fatto un salto recentemente. Non è la prima volta. Ma questa volta è da una vetta altissima, la più alta di tutte per me. Mi sono buttato da una montagna. E fa paura. Manca il fiato, ci sono giorni dove l’ansia prende il sopravvento. Quando l’attività mentale tossica brucia le giornate. Quando salti devi considerare che il prezzo del progresso e del tuo cambiamento è il dolore. Ne devi essere consapevole.
Molti vivono fermi sulla vetta della montagna e guardano gli altri saltare, fanno una vita agiata, comoda, spengono quella vocina che gli dice di fare qualcosa, non l’ascoltano più. E va benissimo. Solo che chi intraprende un percorso di trasformazione quella vocina inizia a sentirla sempre di più, e alla fine salta. Ma saltare dalla vetta implica una serie di problematiche.
Una su tutte, devi avere fede che si apra il paracadute. O ti schianti, finisci in mille pezzi. È estrema la questione. Ma il paracadute non si apre subito. All’inizio del salto sei felice, te la godi, vedi il panorama, ogni tanto di giri e guardi le persone che son rimaste, diventano sempre più piccoline, poi il volo va avanti e ce un punto dove dovrebbe aprirsi il paracadute, ma non si aprirà, non si apre subito. Continui a scendere, e ti godi un pò meno la vista, inizi ad aver paura. Voglio dirvi una cosa, quel cazzo di paracadute, si deve aprire.
A chiunque sia in volo, abbiate fede, credeteci, fate ogni giorno un passettino in più, pensando che si aprirà. Perchè si apre amici. Non quando volete voi, non come volete voi, qualche botta la prendi, vi schianterete su qualche roccia, farà male, vi romperete qualche costola, fare malissimo, ma dovete avere una ferma speranza che si aprirà.
E per chi non ha ancora trovato il coraggio di saltare, ricordatevi
La magia che cercate nella vita la trovate dietro la paura. Non voglio solamente esistere in questa vita, voglio vivere. E di conseguenza, saltare.
Abbiamo da fare una scelta la mattina quando ci alziamo e la sera quando andiamo a dormire. Nella nostra testa ci sono due lupi feroci, che ogni giorno si guardano negli occhi e si sbranano, quello che vince prende il sopravvento. Un lupo rappresenta i pensieri che tu domini e gestisci, il silenzio nella mente, i pensieri basati sulla realtà e sulla speranza, sull’amore sulla gratitudine l’altro rappresenta la tossicità, la negatività il dramma la catastrofe la distruzione logorante della tua mente, il passato e futuro. ogni mattina e ogni sera devi scegliere quale dei due lupi nutrire. Quando vai a letto, inserisci un immagine speranzosa verso il domani, quando ti alzi di a te stesso che sarà un bel giorno. Anche se non hai voglia, anche se tutto ti dice di non fare certe cose, falle lo stesso.
Ora lasciate che vi legga alcune storielle tratte dal libro Maktub, di Paulo Cohelo, non ve le commento, le leggo e lascio un piccolo spazio tra una e l’altra, sono quelle che mi hanno colpito di più, mi hanno fatto pensare, poi ognuno ci trova qualcosa di diverso di soggettivo di personale, fatto sta che se vi trovate in dei momenti difficili, aprite questo libro, anche a caso, e leggete un paio di storie, sentite una specie di tepore che vi riscalda l’animo.

Thursday Dec 28, 2023
EGO - Leonardo Dri #82
Thursday Dec 28, 2023
Thursday Dec 28, 2023
EPISODIO 82 - EGO - LEONARDO DRI
SITO - www.libriperilsuccesso.com
PARLA CON DAVIDE -https://libriperilsuccesso.com/migliora/
CORSO DI LINGUAGGIO DEL CORPO -https://libriperilsuccesso.com/courses/impara-le-basi-del-linguaggio-del-corpo/
Trascrizione dell'episodio
Un paio di settimane fa per il primo podcast di dicembre ho intervistato un autore veneto, Leonardo Dri, che ha scritto un libro intitolato EGO- un manuale di decrescita personale- Abbiamo fatto una chiacchierata, un intervista, ma stavo fuso e mi son dimenticato di registrarla, per tanto chiedo venia al caro Leonardo e racconto gli spunti tratti dal suo testo come faccio solitamente. Questo è libri per il successo, crescita personale da strada, episodio numero 82
Prima di tutto spero abbiate passato delle feste meravigliose coi vostri cari e vi auguro che questa fine del 2023 sia l’inizio di un cambiamento importante per tutti voi.
L’EGO è per me è un problema. Anche molto importante. Vi spiego, sono un divoratore di informazioni che riguardano tutti quegli aspetti che le persone possono utilizzare per cambiare, per migliorare. Io ne ho sempre avuto rispetto, e necessità. Non sono pressoché mai soddisfatto di me stesso. Sono una persona estremamente cervellotica, che pensa tanto, che pensa troppo. E che pensa male. E quando mi guardo intorno capita sovente la stessa identica cosa. Trovo un autore, un divulgatore, un guru , un mentore quello che vuoi, inizio a seguirlo a trovare negli inizi della sua divulgazione delle meravigliose informazioni. Che uso, faccio mie, provo, e continuo per un periodo a seguire queste persone, fino a un punto che capita davvero spesso, che cominciano a starmi sui coglioni. Ma tanto. Succede che diventano i monumenti di se stessi, come diceva il grande montanelli riferendosi a mussolini.
Tu inizi bene. Con i giusti presupposti, poi finisci per gonfiarti. E ai miei occhi esplodere. Leonardo l’autore del libro si è presentato all’intervista con un palloncino, e ha iniziato a gonfiarlo, già li in quel momento mi ha completamente catturato. E la metafora del palloncino io la vivo ogni volta che trovo qualcuno che mi ispira. Si gonfia, e poi scoppia. Tanto che vi svelo un segreto. Prima di registrare un podcast torno mentalmente all’ovile, ripercorro certi momenti della mia vita, quelli dove ho fallito, dove ho sbagliato, dove ho perso, dove ho preso testate, quindi la maggior parte, e mi ricordano chi sono, ovvero il frutto di tante esperienze e di tanti errori, il frutto dei fallimenti. E questo mi permette di rimanere me stesso, e non dimenticarmi che questo podcast è per aiutare realmente le persone, e ce da stare coi piedi per terra, perché mi sono promesso di non finire come quel palloncino. Tuttavia, mi rendo conto, e ancora di più parlando con Leonardo che l’EGO se calibrato in maniera consapevole può aiutarci, personalmente potrebbe spingere il mio progetto, ma lo temo, tanto. Non uso social media, dovrei farlo, non faccio video, dovrei farlo, e tanto altro. In questo podcast esaminiamo cos’è l’EGO, come possiamo percepirne la presenza in noi, e negli altri, capirne i limiti, usarlo a nostro favore.
L’EGO è il se, vuol dire io, ma come dice Leonardo EGO vuol dire tante cose, se leggi un trattato psicologico o filosofico, trovi definizioni diverse. L’EGO è ciò che ti rappresenta, ed è collegato all’autostima. La competenza di stimare se stessi. l’EGO viene considerato il nemico, un qualcosa di molto negativo, ne avevamo fatto un podcast di un libro proprio intitolato così , l’ego è il nemico. Trovo di estrema importanza trattare un argomento da diversi angoli, per creare opinioni anche contrastanti di qualcosa
Non è qualcosa di totalmente negativo, come dice Leonardo, possiamo pensare all’EGO anche come un motore, ci permette di avere la capacita di mostrarci, di avere iniziativa, di esporsi, può aiutare molto le persone nella vita. Sempre e quando viene utilizzato col contagocce
Ma come si capisce qual’è il limite? Perché non ci accorgiamo quando il nostro EGO comincia a gonfiarsi. Leonardo dice che è molto difficile accorgersene, è come se fosse posizionato in un punto cieco. Quindi o siamo lucidi e abituati a misurarci con dei commenti critici anche negativi, o diventa molto difficile accorgersi che l’EGO sta esplodendo.
Pensate che molti dirigenti si circondano di persone accondiscendenti, che dicono sempre di si a tutto, che supportano ogni decisione, e non riescono a essere critici. Se ti circondi di gente così, è impossibile ricevere osservazioni che possono aiutarti a crescere. Ma nn funziona solo in ambito aziendale. spesso le persone non chiedono un opinione su se stessi per paura,
Cosa ci perdiamo, quanto è utile nella vita uno che ti dica una dura verità senza perbenismo, in maniera cruda, poi non è detto che tu debba fare o meno quello che ti consiglino, ma ascoltalo e accoglilo
Abbiate il coraggio di circolari di gente che vi vuole bene, e che vi dice quello che pensa e non quello che volete sentirvi dire.
Ve lo suggerisco spesso, di non parlare delle vostre mete, dei vostri obiettivi, perché se siete circondati da persone che son accondiscendenti vi diranno sempre qualcosa di positivo, che gonfierà il vostro ego tanto da sentirvi già pieni e soddisfatti, prima ancora di aver realizzato qualunque cosa. Inserite nella vostra cerchia di persone di fiducia, qualcuno che sappia dirvi la verità. Sceglietelo, diteglielo, da oggi vorrei che mi dicessi le cose come stanno secondo te, perché apprezzo la tua visone.
Un modo per cominciare a prendere consapevolezza del proprio EGO, è osservare negli altri le cose che ci infastidiscono.
Leonardo spiega che esiste un Bias cognitivo, che ci porta ad essere infastiditi dai difetti altrui che intimamente riconosciamo in noi stessi.
Se uno ha l’abitudine di parlare sopra le altre persone, ci infastidisce, quindi capiamo che questa azione non va fatta. Ma intimamente ci scatta questo fastidio perché anche noi vorremmo parlare sempre, tutti vogliono parlare, prendere consapevolezza è abituarsi a stare zitti, ed ascoltare, ad osservare.
Quello che ci da fastidio negli altri ci da informazioni molto intime su noi stessi
Il libro ha degli esercizi alla fine di ogni capitolo, ma ce ne uno secondo la mia personale opinione che dovremmo fare tutti.
Prendi un foglio, una penna, scrivere è importante, torniamo. Usare la penna, è terapeutico. Descrivete una storia un aneddoto che riguarda un vostro fallimento. Un vostro insuccesso. E quando ne avete occasione, raccontatelo. A una persona, a un gruppo di persone. Io questa cosa l’ho fatta spesso, e vi assicuro che le persone cambiano l’opinione su di voi quando avete il coraggio. La vulnerabilità di raccontate un insuccesso piuttosto che vanagloriarsi per un successo. Provate
Leonardo nel suo libro e nella chiacchierata fa luce su una questione che viene spesso abusata, quella della sindrome dell’impostore. Ci sono dei momenti dove le cose iniziano ad andare bene, succedono delle cose positive, abbiamo un riscontro positivo, e li inizia una specie di dinamica masochista e di auto sabotaggio. Leonardo con estrema lucidità elabora questo concetto, non è una sindrome dell’impostore, ma il fatto che iniziamo ad avere dei sani dubbi su quello che stiamo facendo, sui risultati che abbiamo raggiunto, che è una cosa normalissima. Non è una sindrome. Se sentite di non meritare qualcosa o comincia a traballare la vostra parte emotiva appena toccate con mano qualche traguardo, state tranquilli, è normale, avere dubbi è normale e anche sano. Andate avanti-
Per me l’ego è come un entità che stacca assegni, in molte persone questi assegni sono scoperti, non hanno quesi soldi in banca, e prima o poi viene fuori, quello che si è importante è non staccare assegni di un valore che abbiamo ma che non vogliamo mostrare, penso che se il tuo valore sia 10, stacca un assegno da 10, ne da 9, ne da 11
Per concludere riassumiamo in maniera pratica 3 esercizi da fare subito in merito al vostro ego
Osserviamo gli altri, notando gli aspetti che ci infastidiscono, e proviamo a comprendere perché. Le persone sono uno specchio di quello che sentiamo. Circondatevi di alcune persone in grado di darvi opinioni sincere, se non le avete, trovateleUltimo, scrivi una storia di insuccesso su un foglio, poi abbi il coraggio di raccontarla a qualcuno pubblicamente

Thursday Nov 30, 2023
Parole Magiche - Jonah Berger #81
Thursday Nov 30, 2023
Thursday Nov 30, 2023
EPISODIO 81 - PAROLE MAGICHE - JONAH BERGER
SITO - www.libriperilsuccesso.com
PARLA CON DAVIDE -https://libriperilsuccesso.com/migliora/
CORSO DI LINGUAGGIO DEL CORPO -https://libriperilsuccesso.com/courses/impara-le-basi-del-linguaggio-del-corpo/
TRASCRIZIONE DEL PODCAST
L’argomento di oggi sono le Parole. trovo di un importanza estrema prendere coscienza di quello che diciamo, le parole descrivono il tuo mondo, se ascolti qualcuno che parla e analizzi le parole che sceglie puoi capire tantissimo di questa persona. E le parole sono uno strumento di creazione, di invocazione, non è un caso che nell’immaginario collettivo certe parole sono associate alla magia, il mago dice abracadabra, che vuol dire creo quello che dico, più magico di cosi, sono invocazioni. E come parli definisce chi sei.
Siamo all’episodio 81 di libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone. Oggi prendiamo spunto dal libro Le parole magiche di Jonah Berger professore di marketing e esperto di linguaggio. Questo libro mi è stato suggerito e regalato da Andrea della casa editrice Egea a Milano quindi lo ringrazio di cuore
Vorrei riuscire a farvi prestare attenzione a quello che dite, credici o noi, ha un impatto sulla tua vita. Garantito. Le parole sono come un boomerang che esce dalla nostra bocca non ce un cazzo da fare tornano indietro, hanno degli effetti sulla realtà, piccoli grandi invisibili trascendentali, ma hanno degli effetti. Il libro di oggi entra direttamente nel percorso che stiamo facendo perché ci da strumenti importanti per identificare alcune parole che creano magia
Partiamo subito con una carrellata di esempi pratici, da usare subito nella vostra vita.
Dite perché
Fecero un esperimento sulla persuasione in un università americana.Un membro del team si è seduto a uno dei tavoli della biblioteca in attesa che qualcuno cominciasse a fare fotocopie. Quando l’aspirante fotocopiatore appoggiava il materiale sulla macchina, il ricercatore entrava in azione. Si avvicinava al malcapitato, lo interrompeva e gli chiedeva di passare davanti e usare lui per primo la fotocopiatrice. I ricercatori hanno sperimentato diversi approcci. Ad alcuni hanno fatto una richiesta diretta: «Mi scusi, ho cinque pagine. Posso usare io la fotocopiatrice?». Con altri hanno aggiunto la parola «perché» («Mi scusi, ho cinque pagine. Posso usare io la fotocopiatrice, perché vado di fretta?»). I due approcci erano presso-ché identici. In entrambi i ricercatori hanno detto con gentilezza «Mi scusi», in entrambi hanno chiesto di usare la fotocopiatrice e in entrambi hanno parlato delle cinque pagine da fotocopiare. Anche l’imposizione era la stessa. In entrambi i casi l’aspirante fotocopiato-re ha dovuto interrompere la sua attività, togliere il materiale dalla fotocopiatrice e girarsi i pollici mentre chi gli era passato davanti terminava il suo compito. Ma i due approcci, pur essendo simili, hanno sortito effetti molto diversi. L’aggiunta della parola «perché» ha fatto aumentare di oltre il 50 per cento il numero di persone che hanno permesso al ricercatore di saltare la fila. Ogni volta che esprimete una volontà un desiderio o chiedete qualcosa a qualcuno chiarite il perché. Vi farà aumentare le possibilità di essere ascoltati. Fate un esperimento al supermercato, chiedete a quello che sta davanti a voi se potete passargli davanti, vedete che succede, e il giorno dopo andate di nuovo e chiedete a quello che sta davanti posso passare davanti a lei nella fila perché sono di fretta e devo scappare a casa. Fate una prova. Osservate le reazioni, lasciate a casa la vergogna fregatevene, divertitevi provate sperimentate. Solo cosi si impara
Trasforma il verbo in identità
Se dici a un bambino di sistemare la stanza la possibilità che non lo faccia è altissima, ma se dici al bambino, vuoi farmi da aiutante mentre sistemiamo la casa, tu potresti iniziare dalla tua stanza mentre io faccio la cucina e il bagno, gli hai dato un identità, ora è un aiutante
Funziona anche al contrario pensate che in Spagna a casa avevo cambiato il fornitore della fibra e mi avevano installato tutto e dopo un po di mesi cera da cambiare mi pare il modem e fatto sta che la fattura di questo cambio non entrava nell’addebito bancario che avevo in automatico e per qualche ragione non la scalarono era tipo 9 euro una cazzata, e mi chiamarono dandomi del moroso, ma pezzi di merda per nove euro un moroso, mi incazzai tantissimo, divenni un demonio ti pago tutti i mesi centinaia di euro perfettamente e perché tu non ti sei scalato i soldi dal conto che avevi mi chiami moroso, buahh me li son mangiati, tanto che poi mi hanno regalato il modem, mi avevano dato un identità. Che non mi piaceva, ma se avessero detto devi pagare 9 euro lo facevo e me ne stavo zitto, ma se mi chiami moroso mi offendi,.È come quando uno fa un imbroglio o è un imbroglione, è molto diverso, sei uno che corre o sei un corridore, usate le parole che vi danno un identità, che danno un identità agli altri, nel bene e nel male hanno effetti potentissimi, se volete incoraggiare qualcuno a fare o non fare qualcosa. Se ti dicono non evadere le tasse, ma sai, su via, ma se ti dicono sei un evasore eh brutto
Dire «non lo faccio» invece di «non posso farlo»
È stupefacente come il linguaggio sia in grado di incoraggiare le azioni desiderate. il linguaggio fa anche qualcos’altro: indica chi ha il controllo.
Di fronte alle tentazioni, spesso diciamo «non posso». Quel tirami- sù ha un aspetto delizioso, ma non posso mangiarlo perché sto a dieta. Vorrei fumare quella sigaretta ma non posso. Un minuto dopo ce l ha in bocca. Mi piacerebbe andare in vacanza con te, ma non posso perché sto cercando di risparmiare. Diciamo automaticamente non posso perché ci consente di descrivere facilmente il motivo per cui non siamo in grado di fare qualcosa. noi abbiamo obiettivi che cerchiamo di raggiungere. Fare più esercizio fisico e perdere un po’ di peso. Ma spesso ci risulta difficile raggiungere i risultati che invochiamo. La tentazione è uno dei principali colpevoli.
Tuttavia alcuni esperimenti hanno dimostrato che se cambia il non posso, che allude a una volontà repressa di farlo, non posso ma ovviamente voglio, e lo sostituiamo non non faccio, i risultati nella realtà sono migliori, non mangio quella torta, non fumo, provate a dire non posso perché, il motivo che ne sussegue è sempre una costrizione esterna non una volontà, ma se dite non mangio perché, è una scelta vostra, il vostro corpo la vostra mente si irradia di un controllo di una gestione delle emozioni che con il linguaggio precedente non riuscivate a raggiungere.
Trasformare i dovrei in potrei
Se siete davanti a un problema, una sfida, vi invito a chiedervi non cosa dovreste fare, ma cosa potreste fare. Ce un abisso tra il tipo di risposta che viene fuori se ti chiedi cosa dovrei fare a cosa potrei fare, lo sentite proprio sulla pelle, il dovrei è un dovere, un sottostare alle regole, ai processi, va fatto cosi, punto, il potrei apre a delle soluzioni diverse, ti stai dando la possibilità di andare fuori dagli schemi, di avere un illuminazione, di guardare il problema da una angolatura diversa, io lo sento addosso, provatelo ora, pensa. Un problema che ti sta assillando prova a chiederti cosa dovrei fare, e poi cambiarlo in cosa potrei fare, lo sentite che la mente accelera, va a un marcia in più, è incredibile. E poi aggiungo io una parolina magica, non dite come posso risolvere il problema, ma dite come posso aggiustare il problema, aggiustare, usate questa parola davanti ai problemi, risolvere o superare o affrontare, ingigantiscono il problema, aggiustare, magari basta un giro di cacciavite per sistemare tutto.
Parlate con voi stessi
Il linguaggio ci permette anche di distanziarci e potenziarci, pensate al giorno prima di un esame, o quei minuti che precedono una presentazione un avvenimento importante per voi, state per entrare in scena, e ricordatevi la vita è uno spettacolo che non permette prove, si fa in diretta senza prova generale. Siete pronti, avete studiato scritto fatto memorizzato vi siete preparati, ma continuate ad avere ansia, vi state cacando sotto, succede sempre, ecco come le parole possono venire a soccorrerci in questi momenti, pensate quando voi non siete chi deve fare questo esame o questa presentazione, chi vi vuole bene vi dirà andrà tutto alla grande, non preoccuparti, sei bravo a parlare in pubblico e per giunta ti sei pure preparato…perché non farlo noi stessi, dissociati, e nella tua mente o parlando quindi invocando ad alta voce dite a voi stessi queste frasi, andrai benissimo, lo hai fatto tante volte e lo farai anche questa, o usate il vostro nome, Davide, tu puoi farlo, tu sei in grado di farlo, Davide ti sei preparato vai e spacca. Il problema è che quando si tratta di noi tutto cambia, ansia nervoso stress, fai un passo indietro guardate te stesso dall’alto, cambia prospettiva, quando hai paura d fare qualcosa, parla a yes stesso come se fossi affianco alla persona che sta per fare qualcosa di importante, come se fossi un suo amico, una sua spalla, un partner, parla. Te stesso come areeresti a quella persona, e l’ansia diminuisce, le parole ancora una volta possono avere un effetto magico.
Se oggi siete tristi, depressi, privi di stimoli, e vi chiedete dentro di voi, perché mi sento cosi, che è già qualcosa di importante chiederselo, provate a cambiare queste domande dicendovi perché sei cosi arrabbiato,, Davide perché hai quest’ ansia
Trasformare i passati in presenti
I verbi sono una parte indispensabile della comunicazione. Ora viene un altro incantesimo che ci svela il libro, usate il presente. Non dite ho studiato, ma dite sto studiando, adesso, se ti chiedono come è andata con quel ragazzo che sei andata a cena, non dire è andata bene, di sta andando bene. Ovviamente se ci stai ancora uscendo, ma cambiare tempo verbale permette a voi stessi di aumentare l’autostima, di sentirvi meglio, nel bel mezzo di qualcosa. Il presente evoca qualcosa di duraturo, che sta funzionando bene. Immaginatevi che il nutrizionista vi dica questa dieta ha aiutato molte persone, o scelga di dirvi questa dieta aiuta molte persone, è ovvio che sei più propenso a seguirla se continua ad aiutare molte persone. Il nostro servizio fornisce e auto centinaia di cliente nel mondo, o il nostro servizio ha aiutato centinaia di clienti nel mondo, cambiare il tempo verbale da una sicurezza, una concretezza incredibile a quello che state facendo. A me piacerebbe un giorno dire, sono un podcaster che aiuta le persone a tirar fuori la miglior versione di se stessi. Piuttosto che dire faccio un podcast che ha aiutato alcune persone a tirar fuori la miglior versione di se stessi. Primo sono un podcaster, identità, secondo aiuto non ho aiutato, adesso, e anche domani probabilmente, se dico ho aiutato ha un effetto molto più debole sulla realtà.
Capite qui stiamo trattando un arte sottile, invisibile, poco nota, ma il linguaggio programma la realtà, ce da prestare massima attenzione a quello che se dalla vostra bocca.
Vi ho citato solo alcune delle strategie e delle parole magiche di questo ottimo testo, se vi interessa approfondite. Ma vorrei chiudere con una ricerca che cita il libro e che penso sia collegata con quello che vi dico spesso, di non parlare dei vostri obiettivi fino a che non li realizzate.
Due scienziati comportamentali fecero una ricerca sui modi in cui le persone vengono lodate, analizzando le parole usate e gli effetti che avevano sulle persone. Presero un gruppo di alunni e chiesero loro di risolvere dei problemi, dopo aver lavorato al test gli alunni ricevettero i commenti dei ricercatori sul loro operato,a tutti gli studenti venne detto- wow hai lavorato bene, ma alcuni aggiunsero una frase pompando la loro intelligenza, devi essere molto bravo in questo tipo di problemi. Diedero loro un secondo problema, gli studenti che non ricevettero nessun commento extra lavorarono allo stesso modo, quelli lodati per la loro intelligenza andarono molto peggio. Le lodi li avevano danneggiati
Riprovarono con un altro gruppo di studenti e invece di lodare l’intelligenza, lodarono il processo, dicendo frasi tipo. Devi esserti impegnato molto per risolvere questo problema. Lodando il processo, l’impegno e lo sforzo, a questi studenti la motivazione non cambiò anzi aumentò e i risultati furono eccezionali. Lodate il processo, lodate lo sforzo, non il risultato e le persone continueranno a dare il meglio di se.
Quando qualcuno mi dice che sono bravo a fare il podcast mi incazzo, preferisco che lodino lo sforzo la disciplina più che il risultato, che poi è quello che ci fa andare avanti, il processo, uno non deve mai sentirsi arrivato, finito, completo, o superiore, usate le parole giuste per concentrarvi sul processo, non sul risultato
Vuoi che la tua vita migliori, migliora tu, e descrivere il mondo usando più parole possibili, scremandole, stando attenti alla magia che le parole creano possono innalzarti a uno stato superiore. A volte quando non sappiamo cosa dire, è meglio stare zitti.
Grazie

Friday Nov 17, 2023
The Mountain Is You - Brianna Wiest #80
Friday Nov 17, 2023
Friday Nov 17, 2023
EPISODIO 80 -LIBRI PER IL SUCCESSO- CRESCITA PERSONALE DA STRADA
SITO - www.libriperilsuccesso.com
PARLA CON DAVIDE -https://libriperilsuccesso.com/migliora/
CORSO DI LINGUAGGIO DEL CORPO -https://libriperilsuccesso.com/courses/impara-le-basi-del-linguaggio-del-corpo/
Trascrizione del podcast
Vi è mai capitato di trovarvi in una situazione ideale, perfetta, dove essenzialmente tutto va come deve andare. per esempio in una relazione sentimentale, e per qualche cazzo di ragione misteriosa, iniziate a creare problemi dal nulla, a sabotarla voi stessi, tanto che a un certo punto quella relazione cosi perfetta va a farsi fottere.
Perché succede?
A me è successo, mi succede tutt’oggi, è come una forza invisibile che quando finalmente ottieni quello che desideri, lo stringi tra le mani, iniziano a concatenarsi degli episodiche ti fanno scivolare via la vittoria. Si chiama auto sabotaggio
E ne parliamo prendendo spunto dal libro di Brianna Wiest, la montagna sei tu, siamo all’episodio 80 di libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone.
Il testo ha come obiettivo accompagnarti in un viaggio per raggiungere il tuo vero potenziale. Trasformare l’auto sabotaggio in un dominio completo delle tue emozioni.
Le nostre paure, le nostre abitudini logoranti il nostro orgoglio, i traumi del passato sono dei blocchi che ci impediscono di trasformarci in quello che siamo. L’auto sabotaggio avviene quando la tua parte inconscia si scontra con la tua parte cosciente, come due placche tettoniche, si muovono, sollevando strati di roccia che diventano montagne, il nome scientifico è orogenesi, e non centra assolutamente un cazzo con quello di cui parleremo ma già che ci siamo…
Questi blocchi non sono degli ostacoli ma delle guide verso la direzione che ci aspetta, vi stanno dicendo che ce qualcosa che non va. Sono dei segnali, degli indizi che se cogliete vi portano sulla strada giusta, giusta per voi.
Identificare queste tendenze negative smascherarle ci permette di ottenere una nuova forza, che ci rinvigorisce, ci rende inarrestabili.
Le persone cambiano quando il dolore della routine diventa cosi forte, cosi intenso che fare un salto nel vuoto, verso una strada fa meno paura che rimanere su quella vecchia, ma perché, mi chiedo, dobbiamo aspettare questo dolore così intenso, cosa ci frena dal cambiare oggi?
La risposta è facile, l’auto sabotaggio, che non è altro che un meccanismo inconscio che ci trattiene dall’affrontare questo dolore, perché il nostro cervello evita ed eviterà sempre con ogni mezzo attraversare il dolore.
è un meccanismo di difesa, che previene i problemi invece di affrontarli.
Davanti ogni ostacolo tutto il nostro corpo lotta per evitare di superarlo. Fa di tutto per mantenere una facciata di felicità piuttosto che sperimentare la vera gioia, che sta sempre oltre il dolore. Liberarsi da queste catene è terribilmente difficile. E prima di liberartene devi poterle vedere. Ma personalmente mi pare già qualcosa di miracoloso capire quello che succede dentro di noi, prenderne coscienza è l’inizio di un cambiamento.
Una volta che hai identificato questi comportamenti di sabotaggio, ce da risolverli. Vi faccio degli esempi di questi comportamenti.
lavorare tanto, troppo, spesso questo meccanismo è attivo perché ci porta a evitare la nostra vita, preferisci stare 3 ore in più in ufficio piuttosto che tornare a casa, la domanda che devi porti è questa, perché non voglio tornare a casa, cosa ce a casa che mi fa stare cosi male che preferisco passare la serata in ufficio, senza manco percepire un riconoscimento di tutte queste ore investite, da cosa sto scappando?
Oppure quando prestiamo troppa attenzione a quello che la gente pensa di noi, ci sono persone che vivono la loro vita in base a quello che gli altri dicono o pensano di loro, quando vi assicuro che a nessuno importa e pochissimi pensano a voi sono troppo indaffarati a pensare cosa pensate voi di loro. questo indica un insoddisfazione intima, verso noi stessi, verso chi siamo, e se cerchi la validazione in tutte queste aree vuol dire che ce un problema, da risolvere, un vuoto da colmare.
Questi vuoti sovente li colmiamo spendendo molti soldi, in distrazioni vari, riempiamo la vita di oggetti materiali per tenerci occupati, per evitare di affrontare determinate situazioni intime. Quali sono queste situazioni? Cosa genera questo vuoto che provo a colmare con gli oggetti?
Se cambiamo le domande, cambiano le risposte. E queste risposte vi cambiano la vita.
Le montagna da scalare non sono quasi mai dei problemi esterni ma inquietudini che abbiamo dentro, guardate dentro non fuori, il problema è sempre li. Questa montagna è quello che ti blocca dalla vita che vorresti, percorrere il sentiero che la attraversa è l’unico cammino verso la libertà, e già solamente percorrendolo diventate un altra persona.
L’atto di amore più grande più assoluto che possiate fare per voi stessi è smettere di accettare una vita che vi rende tristi e insoddisfatti, prendere atto che vi fa sentire in questo modo e pianificare una strategia per cambiarla.
Sapete che lo stomaco è direttamente collegato alle emozioni, pensate alla frase ho agito di pancia, di istinto, mi da il voltastomaco questa persona. il vostro sistema gastrointestinale è in grado di archiviare informazioni ed elaborarle più velocemente del vostro cervello, pensa quando conosci qualcuno di nuovo in un secondo o due hai un impressione d’istinto, ma d’altra parte se eviti di ascoltare e tirar fuori quello che provi e senti ogni giorno ti rimane sullo stomaco, l’infelicità, il non vivere secondo i vostri principi, e far si che la parte che ti blocca per paura del cambiamento vinca questa battaglia, ha delle ripercussioni sul corpo e sulla salute.
Fai riemergere la voce interna che risolve i problemi non quella che li amplifica. Abbiamo smesso di ascoltare, ce troppo rumore, ce troppa distrazione, stai 10 minuti al giorno in una stanza in silenzio, con gli occhi chiusi e la luce spenta, ascolta, non pensare,
Crea quello che Maxwell Maltz autore della psicocibernetica chiama il teatro mentale, dopo aver ascoltato in silenzio i tuoi pensieri, ora modellali in questo teatro dove solo tu puoi entrare, visualizza chi vuoi essere, pensa ad episodi passati e pensa a come li avresti voluti risolvere, perdonati, diventa quella persona per i prossimi episodi, definisci in maniera vivida chi vuoi essere chi vuoi diventare. Scrivi ogni giorno quello che ti succede ma soprattutto com ti senti, un diario ha aiutato tante persone, ce un no so che di magico a sbrodolare sulla carta quello che sentiamo, scrivere è terapeutico, meditare è terapeutico, visualizzare è terapeutico. E nessuno in questa vita viene a soccorrerci, è l’epoca della depressione, dell’ansia, dello stress, trovate un momento, anche 30 minuti al giorno, dove 10 meditate, 10 visualizzate, 10 scrivete. Questa mezz’ora dopo sei mesi, dopo un anno, diventa la vostra forza.
Quando vi lasciate attraversare dal dolore ricordatevi una cosa, la vostra nuova vita vi costerò quella vecchia. Amici, relazioni, lavoro, quando uno cambia e supera certi blocchi tutto intorno a lui cambia, tutto. Vi costerà andare a cercare la pace e la gioia ha un costo molto alto, viviamo in gabbie dorate abbiamo paura a lasciare andare tutto ciò che conosciamo anche se ci provoca una lenta agonia, ma veniamo al mondo senza niente, e ce ne andremo senza niente, tutto quello che ci rimane è vivere intensamente e ricercare la pace e la gioia.
Capire e identificare e smascherare tutti questi meccanismi è una cosa, superarli e un altra. Non puoi evolvere se non sei pronto ad affrontare il dolore e la sofferenza del cambiamento. Non puoi cambiare se non sei disposti a sradicare le cattive abitudini e inserirne di nuove, la tua vita il tuo futuro si decide in ogni decisione che prendi durante le tue giornate, ripetendo questi piccoli gesti che ti fanno bene fino a renderli delle abitudini ti fa uscire dal tunnel, la chiave è non aspettare che il dolore sia cosi oppressante e cambiare adesso, oggi.
Riflettete su quali sono i cambiamenti che vi provocano la tensione più forte, lo sentite proprio sul corpo, sentite le emozioni, sono qualcosa di fisico, e se non le ascoltate rimangono poi incastrate nel vostro corpo, sono un carbone ardente, lasciatelo andare, appoggiatelo da qualche parte, osservatelo. È come quando si tratta di perdonare, pensiamo che il perdono sia qualcosa che diamo a qualcuno, perdonare è un atto che facciamo per noi, chi ci ha fatto un torto se ne fotte, dorme tranquillo, chi non dorme siamo noi, lascia andare, perdona per te, per non tenere più in mano questo carbone ardente.
Allora cosa dobbiamo fare, primo, identifica gli atteggiamenti che metti in atto per sabotarti, che scuse trovi per non allenarti, perché ti viene voglia di rimanere in ufficio, perché spendi sempre più soldi di quelli che guadagni.
Cerca di capire perché e quando questi comportamenti si attivano e reagisci consapevolmente per contenerli e cambiarli. Prenditi la responsabilità di superare tutti questi blocchi, il costo sarà molto alto ce da annichilare la versione attuale di te stesso e raggiungerne una nuova che necessariamente uccide quella vecchia. Si perde molto nel cammino, ma si guadagna la pace e la gioia,
Che cosa vuoi fare della tua vita, chi vuoi diventare? Pensa a queste due domande, trova le risposte, spezzale in dei comportamenti e inizia a farli oggi, anche un piccolo gesto verso il tuo ideale di vita, può avere nel tempo un effetto valanga.
Spegni il rumore assordante di questa epoca, torna ad ascoltarti, le risposte stanno li, i blocchi da superare sono dentro di noi, mai fuori volte rompere i tuoi equilibri, ti aggiusta la vita.
Io vi ringrazio come sempre del vostro tempo, ringrazio le persone che mi scrivono e mi piacerebbe tornare a fare delle menzioni mi sto organizzando
Volevo comunicarvi che il lunedì 4 dicembre darò una lezione agli studenti dell’università roma3, in una sala di questa istituzione dove saranno presenti docenti e studenti, cè qualche posto, ma limitato per persone esterne, se qualcuno avesse il desiderio di venire, mi contatti personalmente sul sito, mi potete lasciare nome e cognome se siete su Roma immagino sia logisticamente più facile e vi faccio sapere privatamente i dettagli non ho la possibilità di far accedere tante persone ma se qualcuno vuole mi hanno dato un numero limitato di posti, è ovviamente un evento gratuito quindi se volete farvi avanti lunedì 4 dicembre nel pomeriggio, scrivetemi e fino al raggiungimento di questo numero sarà felice di invitarvi.
Tra le altre cose ho aperto qualche orario in più per le sedute di coaching personale, quindi trovate il link al calendario nella descrizione del podcast, le sedute possono essere sviluppate in 3 modi, il primo mi raccontate voi cosa vi succede e provo a darvi dei consigli ma soprattutto vi ascolto, cosa che non fa più nessuno, la seconda è sviluppare uno strumento o un abilità precisa tra quelle che vi racconto nel podcast e la terza è un vero e proprio percorso fatto di 7 sedute dove vi accompagno col mio metodo in un viaggio per riscoprivi e resettearvi
Vi mando un forte abbraccio e il primo episodio di novembre finisce qui
Grazie ancora

Tuesday Oct 31, 2023
Greenlights - Matthew McConaughey #79
Tuesday Oct 31, 2023
Tuesday Oct 31, 2023
EPISODIO 79 - GREENLIGHTS
SITO - www.libriperilsuccesso.com
PARLA CON DAVIDE -https://libriperilsuccesso.com/migliora/
CORSO DI LINGUAGGIO DEL CORPO -https://libriperilsuccesso.com/courses/impara-le-basi-del-linguaggio-del-corpo/
TRASCRIZIONE DELL'EPISODIO
Alright, alright, alright, questo è il marchio di fabbrica che distingue il protagonista dell’episodio di oggi, mister Mattew McConaughey
Per alcuni è solo un attore, ma se scaviamo un pochino nella vita di questo personaggio andiamo a scoprire una visione del mondo tutta sua che trovo di grande interesse.
non ci deve per forza piacere un personaggio, ma nei suoi pensieri e nella sua biografia ritrovo molti passaggi di cruciale importanza per chiunque.
McConaughey per tantissimi anni scrisse un diario, degli appunti, suoi suoi pensieri, sulle circostanze della sua vita, ricordi, paure, emozioni, frasi, prescrizioni, aveva l’abitudine di scrivere su dei fogli quello che pensava. E scrisse tanto.
arrivato a 50 anni lesse un articolo sul New York time di un giornalista che analizzava la sua carriera in un modo affascinante che a lui piacque cosi tanto da chiamare questo giornalista e proporgli di lavorare come ghost writer, che sono quelle persone che scrivono i libri al posto delle celebrità o di personaggi famosi, non è che son tutti cosi bravi a scrivere, si affidano a gente competente. E dopo il meeting che ebbe con questo giornalista il New York Times blocco la cose perché non permetteva ai suoi di giornalisti di lavorare con le celebrità
A quel punto McConaughey si guarda con la moglie Camilla e dice, devo trovare un altro ghost writer, e si ferma, capisce il segnale, capisce il greenlight, il semaforo verde, quel libro lo deve scrivere lui stesso. Prende acqua, cibo, i suoi appunti e se ne va nel deserto senza elettricità, senza nient’altro che il suo passato, un viaggio introspettivo, la moglie stessa gli dice non tornare fino a che non lo ha scritto, senza nessuna distrazione parte e si immerge in questo viaggio con il Mathew passato e ripercorre i 50 anni della sua vita andando a tirar fuori delle lezioni di immenso valore.
Nell’episodio 79 di libri per il successo prendiamo spunto da Greenlights il libro autobiografico di Mattew McConaghey,
Amici abbiate pazienza ho l’influenza e la voce ne risente, ma siamo alla fine del mese e quando uno si fa una promessa con se stesso che stia bene o male passa in secondo piano, quindi eccomi qui che cazzo.
Per molti anni McConaghey è riuscito ad affermarsi come attore di film romantici, commedie dove lui fa il belloccio che innamora, era cosi incasellato in quel ruolo da film della domenica pomeriggio che obiettivamente io coi gusti cinematografici che ho non me lo sono mai inculato. Poi leggendo le sue memorie lui fa una cosa più unica che rara, prende la decisione di uscire dal quel personaggio e non accetta più ruoli di quel genere, si era stancato, era arrivato al limite della creatività, e succede qualcosa di incredibile, che a Hollywood non succede mai, una scelta del genere ti sbatte quasi automaticamente fuori da quell’olimpo, ma non a lui, per quello vi dico attenti a sto personaggi è incredibile. Perché poi esplode, true detective, monumentale performance, Mud, Interstellar, Dallas Buyer Club, un successo dietro l’altro, diventa un camaleonte, un attore formidabile. Era troppo grande la curiosità personale per non andare a spulciare il suo libro autobiografico e vedere cosa ne venisse fuori.
E in questo episodio vi racconto le lezioni che ho appreso e tirato fuori da questo libro pieno zeppo di aneddoti e storie al limite del surreale.
Che cos’è un greenlights nella visione del mondo di Mcconaghey, è un semaforo in verde, un segnale che vuol dire vai avanti su questo strada, continua, può essere un approvazione una preghiera, un regalo, una pacca sulla spalla un appetito verso qualcosa o qualcuno, i greenlights sono facili, è un vento caldo, una vacanza, un si a un lavoro che volevamo, è tutto quello che rende questa vita facile e comoda, ma poi ci sono i semafori gialli e rossi che realmente sono quelli che ci fanno crescere sono gli ostacoli, le perdite, le inevitabili tragedie che ognuno di noi deve affrontare e grazie a queste noi oggi non siamo più le persone che eravamo 10 anni, 15 anni fa, è grazie a questi semafori gialli e rossi, che eventualmente posso diventare verdi, come reagiamo a queste situazione è relativo, ognuno d noi ha tre possibile scenari, immaginati che sei davanti a un semaforo rosso della vita, puoi persistere e continuare a lottare per farlo diventare verde, puoi fare quello che nel libro chiama un pivot, quindi scegli una strada e un piano alternativo per arrivare al verde, o abbandoni e ti arrendi. Il secreto della nostra soddisfazione e pienezza nella vita sta in quale di queste tre strade prendiamo. Persistere, cambiare strada, o arrendersi, è sempre una nostra scelta, ce da prendersi la responsabilità della propria esistenza, cosa che non facciamo quasi mai.
Ce un vecchio film spagnolo si chiama Airbag, che ogni volta che vedo mi fa morire dal ridere, un gruppo di amici organizza l’addio al celibato di uno che si sta per sposare, e lo portano in uno strip club, lui preso dalla foga dal divertimento e da chissà quale pensiero torbido ha un incontro ravvicinato con una delle ragazze del club, e durante questo incontro mette la mano dove non avrebbe mai dovuto metterla uno che si sta per sposare, e gli si sfila l’anello di compromesso che finisce dentro la ragazza in questione, quando puoi il giorno dopo il malcapitato, o meglio il coglione, se ne accorge il film diventa un esilarante ricerca di questo anello. Ma cè un bellissimo siparietto dove il protagonista da la colpa agli amici, dicendo vuoi mi avete portato li, siete dei bastardi, mi avete messo in questa situazione e un amico gli dice, ue fermo fermo, la mano ce l’hai messa tu non noi. E un pò quello che succede tutti, ed è importante capire che la scelta di quello che decidiamo di fare davanti a un semaforo rosso è solo nostra.
Un magnifico aneddoto del libro, e una lezione, da me appresa, non snaturarti, cerca di capire qual’è la tua essenza i tuoi principi, i tuoi punti forti, chi sei, e una volta che lo hai capito non snaturarti. Pensate McConnaghey al liceo era il re della festa, girava con un furgone e riusciva a rimorchiare tutte le ragazze, aveva un megafono e le chiamava per nome, deve essere stato un bel personaggio questo, e le cose gli andavo bene, cosi bene che un giorno decise di barattare il furgone con una fiammante macchina sportiva rossa, e a sua sorpresa, il suo successo con le donne e alle feste, sparì, si era snaturato non era più il ragazzetto bello simpatico spontaneo sul furgone, ma uno di tanti con la macchina sportiva, lo comprese, e torno al concessionario a riprendersi il furgone. Pare che Mattwew McConaghey giri tutt’oggi con un furgone. Per esempio quanta gente diventa immediatamente accondiscende in un contesto corporativo, io vedo persone che ridono annuiscono a delle cazzate grossolane dette dai superiori, ma vaffanculo, io non posso lavorare in certi ambiente sono anarchico, ma non snaturatevi, se una cosa per voi non va bene, ditelo, non siate neutrali, prendete posizione, o se una cosa non via a ridere non ridete, siate voi stessi, è un atto di ribellione, è un gesto completamente rivoluzionario essere se stessi, autentici.
E se non sapete chi siete, consiglia il caro Mathew, iniziate a chiedervi cosa non siete, processo di eliminazione. Prendi le strade meno battute per te, e scopri chi sei, l’introverso ha bisogno di buttarsi in mezzo alla gente, l’estroverso di ricreare periodi di solitudine introspezione, scegli strade che non sono battute per te, non pensare se sono o no battute dalle masse, pensa a te stesso, ricerca chi sei.
Dopo le superiore essendo parte del Rotary club, mcconaghey decide anche per scoprire meglio cosa desidera fare nella vita, di prendersi un anno di Intercambio all’estero, va in Australia a vivere con una famiglia australiana. Nella provincia di Sidney, gli fanno promettere di non tornare prima della scadenza dell’anno, questa èè l’unica condizione e lui accetta. Ma quell’anno si rivela drammatico, estremamente duro, perché non è a Sindey che finisce ma in una remota cittadina di 300 persone in una famiglia estremamente bizzarra che fa di questo periodo un inferno, e li comprende tante cose, ma soprattutto una. Molti di noi oggi sono depressi, è una malattia moderna, terribile, la tristezza la solitudine è qualcosa che attanaglia l’anima, il modo in cui lui la supera è creando una struttura, diventa vegetariano, decide di allenarsi in maniera estrema ogni giorno e si butta sulla lettura, queste cose lo salvano dalla nostalgia e dalla solitudine, ma ne torna forte, torna negli stati uniti molto più consapevole, più duro iu preparato e questa atteggiamento non lo abbandona più per tutta la vita, tanto che appena raggiunge la fama, cerca momenti di solutidine nei viaggi, ne fa uno in sud America e uno in africa, cercando abbracci veri, di persone che non lo conoscono per la sua fama ma solo per chi è stato quei giorno con loro, è difficile poi vivere nel dubbio che chi ti sta affianco vuole qualcosa da te e non sta solamente godendo della tua compagnia, per gente con una popolarità di quel livello deve essere straziante. Crea una struttura, ti salva, ti fa galleggiare, crea oggi una struttura, sellanti , leggi, scegli un tipo di dieta sana, passeggia, viaggia da solo conosciti, fino a che non impari a stare bene con la persona più importante per te stesso, tu. Crea una struttura, ti porta alla libertà. Finiamo a vivere vite che odiamo, per scelte che facciamo, prima di fare quello che puoi fare, chiediti se vuoi farlo.
McConaghey divenne sempre più bravo come attore, lui improvvisava molto, trasformava i personaggi fino a un punto che in un provino si sentiva così sicuro di se stesso che decise di andare a braccio a fare questa audizione, quello che però apprese è che nella vita la preparazione è tutto, non si rese conto che il copione del personaggio in questione non era altro che un monologo di qualche minuti in spagnolo. Rimase di stucco, chiese una dozzina di minuti, lo imparò e lo fece, ma da quel momento in avanti la preparazione diventa parte integrante del suo operato. Ed è molto facile cadere nella trappola del sapere troppo del sentirsi estremamente sicuri cosi sicuri da non prepararsi, a me succede sempre, ma ad oggi non ho mai fatto un podcast per voi senza prepararmi, senza leggere il libro, è una questione di onestà intellettuale, sai che cazzo ci vuole ad andare su internet trova 20 riassunti e fare un riassunto del riassunto? Ma niente, in due ore ve lo faccio, ma dove poi la mia essenza, il mio viaggio personale, io trovo piacere nel sentiero nel fare il percorso che mi porta a un podcast non nel risultato, tanto che non ho mai risentito nessuno dei miei podcast, ne ho cosi tanto le palle piene che non riesco a sentirli, perché ci lavoro cosi tanto che l’ultima cosa che desidero è poi risentirmelo. e lo stesso Mcconaghey dice che lui ama il processo per arrivare a un film, non li va manco a vedere dopo, se ami il processo di quello che fai scopri te stesso, indipendentemente dal risultato, e io penso che se rispetti il processo i risultati son migliori, è l’impegno che ci metti nel fare le cose, ce una frase stupenda nel libro mi ha colpito, dice a volte la scelta che fai non è cosi importante come l’impegno che ci metti in quella scelta. Per la puttana.
C’ un altra lezione che mi ha catturato, soprattutto perché sono il primo a non metterla in pratica, ho sempre avuto la sindrome dell’impostore, non sono mai soddisfatto di quello che faccio soprattutto quando lo condivido, ho come la sensazione di non meritarmi certe cose che succedono, non so perché credo abbia origini molto profonde ci sto lavorando, e nel libro ne parla, dice che se hai qualcosa davanti e la vedi e la prendi, è perché te la meriti, è perché te la sei guadagnata, ce sicuramente gente molto più brava di te e di me, ma se sei li davanti in un modo o nell’altro ci sei arrivato, hai preso un semaforo giallo e lo trasformato in verde, o hai trovato un semaforo rosso e hai cambiato strada e sei li, prima degli altri, o semplicemente hai visto qualcosa che gli altri non vedevano, prenditela, te la sei guadagnata, non è mai frutto del caso, è sempre frutto delle scelte che hai fatto, touch, prenditelo. La meraviglia magia che succede quando diventi consapevole e responsabile è che ti prendi si l’onere delle colpe e delle conseguenze delle tue cazzate ma devi anche prenderti i crediti e le medaglie dei tuoi successi.
Tutti noi oggi stiamo vivendo, è un dato di fatto, se ascolti il podcast ora sei vivo, e la tua esistenza è il tuo curriculum, la tua storia, se non ti piace il personaggio che stai interpretando cambialo, cambialo subito, è come nel cinema, e un altro dato di fatto inevitabile, è che finirà questa storia, quindi già ce chi sei dentro, non limitarti a sopravvivere, sforzati, il cambiamento è sempre un processo doloroso, guardati intorno senza andare troppo lontano con la vista, quello che vuoi è quello che puoi vedere, e quello che puoi vedere sta davanti a te, se non ti piace, spostati.
Grazie

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