EPISODIO 87- IL POTENZIALE NASCOSTO - ADAM GRANT
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Trascrizione del podcast
L’ambizione è il risultato che vogliamo raggiungere, l’aspirazione, la persona vogliamo diventare, e personalmente tutto il mio lavoro e quello che faccio per divulgarlo ha come obiettivo trasmettere che se volete cambiare qualcosa ce da lavorare su se stessi, ce da chiedersi, chi voglio diventare tra qualche anno, e cosa mi serve per diventarlo.
Sono convinto che tutto quello che ci circonda sia uno specchio spietato di quello che siamo, di quello che pensiamo, di quello che sentiamo, e se vogliamo sviluppare qualcosa, o far innescare un cambiamento ce da cambiare qualcosa in noi, in come parliamo, in come pensiamo, in come agiamo. Il viaggio è sempre verso l’interiore. Chiediti cosa posso fare oggi per essere un pochino migliore di ieri?
Sapete, ci sono alcune rose che nascono dal cemento, e sono le più belle. A me piacciono le storie dei fallimenti, delle cadute, degli underdog ovvero di gente che non ti aspetti e per qualche ragione finisce per arrivare sul gradino più alto del podio.
Vi racconto una storia di una rosa che è cresciuta dal cemento
In un freddo fine settimana della primavera del 1991, io non so se faceva freddo ma che cazzo ci stava bene, presso un hotel di Detroit si svolsero i campionati nazionali di scacchi doveri riunivano le menti più brillanti del paese, ma a differenza degli altri anni nessuno si era accorto che una squadra senza alcuna apparente possibilità di vittoria era lì per contendersi il titolo.
Ovviamente tutti gli occhi erano puntati sulla Dalton, una scuola elitaria di New York che aveva sfornato l’ultimo campione, un tale Josh Waitzkin, bambino prodigio al quale dedicarono anche un film intitolato in cerca di Bobby Fisher.
Fatto sta che nessuno dava un centesimo ai Raging Rooks, un gruppo di studenti poveri, sei ragazzi neri, un latinos, e un asiatico. Cresciti in mono famiglie con redditi inferiori alla retta della Dalton, erano ragazzi di una età equivalente alla nostra terza media. Di harlem. Nessuno di loro aveva alle spalle i decenni di allenamento e studio negli scacchi come li aveva La squadra della Dalton e il capitano Kasaun henry aveva iniziato a giocare solo a 12 anni e si esercitava in un parco con uno spacciatore. Durante le qualifiche già stavano facendo faville i ragazzi Battendo gente con punteggi molto superiori, il loro segreto era l’allenatore, Maurice Ashley, e qui viene il bello, sentite sta storia perché è il preambolo di quello che vorrei raccontarvi oggi. Maurice era un immigrato jamaicano che aveva come missione frantumare quello stereotipo che secondo cui i ragazzi con la pelle scura erano privi di intelligenza. Sapeva benissimo che il talento era uniformemente distribuito, vedete il talento è la velocità con la quale impari qualcosa, ma quello che non è distribuito in maniera equa sono le opportunità. Maurice vedeva il potenziale dove nessun altro ci riusciva, anzi dove la maggior parte delle persone non vede niente. Lui faceva crescere rose nel cemento. A un certo punto una partita dei ragazzi va male, e Maurice si raggruppa dicendo loro che l’unica cosa che potevano controllare erano le loro decisioni, non i loro risultati, a prescindere di come sarebbe finito il campionato avevano già vinto, erano sulla bocca di tutti.
Gi scacchi sono un gioco di intelligenza, per tanto il modo migliore di coltivare campioni è prendere bambini prodigio, superiori alla media, e formarli e allenarli già da un età precoce, il nostro Maurice, che è il vero protagonista di questa storia fece il contrario, inizio ad allenare un gruppo di ragazzetti delle medie, uno di questi era il bulletto della classe. E sorpresa volle che Kasaun, il capitano fece uno scacco matto al capitano della Dalton e i Raging Rooks, vinsero il torneo.
Un famoso allenatore di scacchi disse sui ragazzi della raging books, niente li turbava, la maggior parte dei ragazzi quando sono sotto pressione comincia ad andare di fretta, a manifestare i propri sentimenti, loro no, si prendevano tutto il tempo necessario e rimanevano impassibili davanti alla scacchiera. Non ho mai visto ragazzi di quell’età cosi composti, sembravano professionisti.
Ora è necessario andare a capire questa storia e tirarci fuori qualcosa per noi del podcast, la domanda è quella che mi pongo sempre, come cazzo hanno fatto?
Questo è libri per il successo, crescita personale da strada, e senza accorgermene ho menzionato già uno spacciatore e manco abbiamo iniziato. Siamo all’episodio 87, ochenta y siete, e io sono Davide Mastrosimone, mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com
Il libro che trattiamo oggi si intitola il potenziale nascosto, di Adam Grant, libro della casa editrice Igea, che mi ha regalato come sempre un grazie ad Andrea. Lui ha capito come farmi felice, mi manda i libri. Molto intelligente Andrea.
Ho un annuncio da farvi, avrete notato che la frequenza di pubblicazione ha subito un rallentamento, questo per due motivi il primo è che penso che il podcast debba avere valore, non butto fuori puntante a meno che non siano pronte secondo i miei standard, sono per me delle lezioni importanti che imparo e divulgo non mi piace pubblicare tanto per farlo.
la seconda è che essendo solo posso fare solo una cosa alla volta e ho scritto un libro in questi ultimi mesi, per lo meno la mia parte è finita, uscirà a Giugno, è un testo che mi ha permesso di scavare nel profondo, di trovare quel filo rosso che unisce tutta la mia storia e quello che ho imparato, vi darò più informazioni tra qualche settimana, comincerò ad andare in giro per librerie a promuoverlo e conoscere spero tanti degli ascoltatori del podcast,
inoltre farò un incontro online per chi volesse partecipare dove racconto il libro agli ascoltatori e potrete conoscermi e farmi domande, lo farò annunciandolo attraverso la newsletter. se volete stare aggiornati andate sul sito e iscrivetevi, non ho mai rotto i coglioni mandando mail, tuttavia quando si avvicinerà la data di pubblicazione vi manderò tutte le informazioni E l’unico modo per raggiungervi in maniera diretta quello per tanto se non volete perdervi queste informazioni vi aspetto sul sito www.libriperilsuccesso.com iscrivetevi e vi manderò i dettagli appena possibile.
Da cosa dipende il potenziale nascosto in ognuno di noi, e come si tira fuori? Queste sono le domande
Prima osservazione, il punto da cui partono le persone non ci dice nulla su dove arriveranno. Vero, possiamo pensare che molti partono avvantaggiati, migliori scuole, spalle coperte, soldi, conoscenze tutto quello che vuoi, ma ciò non toglie che con le giuste opportunità, la giusta motivazione, chiunque può acquisire le competenze necessarie per raggiungere traguardi importanti, il potenziale non dipende dal punto di partenza, ne dal punto di arrivo ma dalla distanza percorsa,
E il motore che ti permette di percorrere questa distanza secondo l’autore è il carattere. E questi non è altro che un insieme di abilità che tu acquisisci durante il tuo percorso, è la capacità di vivere secondo i tuoi principi, è quella forza che permette a procrastinatore cronico come me, pigro fino all’inverosimile di rispettare una scadenza, un accordo, con me stesso, non con gli altri, è sempre qualcosa che riguarda voi stessi, e la qualità più evidente della squadra di Harlem, era il carattere.
E ci sono tre modi per forgiare un carattere secondo Adam Grant,
Numero 1
Inizia prima di essere pronto. Diventa una persona che sta comoda nella scomodità. Il carattere viene confuso con la personalità, ma ce una distinzione molto sottile, la personalità è la nostra predisposizione gli istinti primari, che ci dicono come pensare, sentire agire, il carattere è la capacità di far prevalere i valori sugli istinti. Soprattutto quando le cose si mettono male. È facile essere gentili e sorridenti col prossimo quando le cose vanno bene, ma sorridere ed essere gentili quando dentro di te stai male e sei a pezzi, quello è il carattere. La personalità è chi siamo in un giorno qualunque, il carattere è chi siamo e come affrontiamo una giornata di merda. Ovunque tu sia nel tuo cammino puoi iniziare ora, adesso a coltivare il tuo carattere. Non possiamo vivere una vita inferiore a quella che le nostre capacità ci permettono di vivere.
Guardate amici miei, io mi sentivo goffo all’inizio del podcast il suono era uno schifo io facevo schifo, non ero pronto, ma chi se ne frega, inizia prima di essere pronto e poi succede il miracolo, all’inizio sei un disastro poi forgi il carattere, aumenti le abilità, e vai, spedito, verso la tua vetta, ma pensando soprattutto alla distanza che percorri, quella è la chiave, ogni sforzo conta, ogni passo è critico. Prendere il rischio di iniziare prima di essere pronti, tutto quello che vale la pena richiede un rischio. E fregatevene di quello che pensa la gente, la priorità è la vostra crescita non quello che la gente pensa di voi, non cercate l’approvazione delle persona cercate la vostra,
Non ascoltate chi vi dice che qualcosa non si può fare, è un riflesso dei loro limiti non devi vostri. Nessuno sa cosa hai dovuto attraversare, quanto hai dovuto soffrire, se lo sapessero magari piangerebbero e rimarrebbero zitti
A me succede una cosa particolare, quando mi circondavo delle persone sbagliate, di menti piccole, e quando parlavo con loro delle mie mete, mi dicevano che era impossibile, quando invece oggi parlo con le persone che ho successivamente attratto nella mia vita, quello che mi dicono è cosa aspetti a farlo. E sapete una cosa quando vi scontrate con un limite con un problema con la paura quella non è la fine ma l’inizio, perché dove comincia il disagio e inizia la vita e il carattere si comincia a forgiare.
Numero dos
Sbaglia, impara a sbagliare, a fare errori, per fare centro dovete essere disposti a mancare il bersaglio. È importante perdersi per trovare la strada. Il timore di commettere errori è particolarmente angosciante se siete timidi, la timidezza è la paura di essere valutati negativamente nelle situazioni sociali, costruite la vostra identità in silenzio, meno condividi con le persone meno persone avrai in mezzo ai coglioni e se costruisci te stesso in silenzio nessuno saprà dove attaccarti. A volte è molto più facile percorrere la strada soli per arrivare ai tuoi obiettivi che portarti dietro qualcuno per paura di fallire, fallire è quello che ti porterà a raggiungere i tuoi obiettivi. il miglior modo di forgiare il nostro carattere è attraverso l’ esposizione all’errore, al disagio, diventare persone che stanno a loro agio nel disagio, questo è l’obiettivo.
E per ridurre il disagio va amplificata l’esposizione a situazioni che vogliamo evitare a tutti i costi. Pensate che gli aspiranti piloti negli stati uniti devono affrontare un Momento terrificante per ottenere il brevetto di volo. È come quando fai l’esame di scuola guida e ti fanno fare la ripartenza in salita, per la puttana. Nel caso degli aerei questo test terrificante è lo stallo, ovvero quando l’aereo comincia a precipitare, e questo accade perché il pilota o va troppo lento o va troppo in pendenza, gli stalli sono responsabili del 15% degli incidenti mortali delle compagnie aeree commerciali, e quasi un quarto degli incidenti di voli privati.
Prima lo provano nei simulatori, ma non è la stessa cosa, a un certo punto l’istruttore quando tu non te lo aspetti, ma quando lui decide, comanda al provetto pilota di abbassare la velocità tirare indietro i comandi fino a che l’aereo non entra in stallo. E non importa quante volte lo hai fatto al simulatore, il terrore di vedere il tuo aereo precipitare per diversi metri come un sasso e sentirlo nella pelle, obbligandoti a reagire, li ‘ quando nasce il pilota. in America, se vuoi diventare un pilota devi superare questa prova.
Aumentate il disagio, puoi provare a parlare idavanti a uno specchio cento volte non sarà mai come farlo davanti a 100 persone, esponiti, mettiti davanti a situazioni di disagio e consapevole che farai degli errori, ma errori necessari per aumentare la tua forza il tuo carattere.
La differenza tra chi volete diventare e diventarlo sta in quello che fate, sta nell’azione, puoi imparare tutti i vocaboli che vuoi di una lingua ma ti assicuro che la persona che impara a parlare è quella che va a una festa, o va al ristorante o conosce qualcuno e inizia a parlare con i vocaboli che ha a disposizione. Più errori fai, più velocemente migliori, con la condizione che questi errori non ti fermino, come succede a molte persone. Pensiamo che l’errore ci rende stupidi, no ci rende più intelligenti, pensiamo che ci farà vergognare, invece ci infonde coraggio, pensiamo che la gente comincerà a ridere di noi, ma aumenterà la nostra autostima, pensiamo che saremo a disagio, ma invece aumenterà i confini della nostra zona di confort, fino a che staremo a nostro agio in situazioni che molte persone tendono ad evitare, se qualcosa ti fa paura, vuol dire che devi farla.
Numero 3
Evitate il perfezionismo, cercate l’eccellenza, sono due cose diverse. A me piace la gente curiosa, pratica, veloce. Ho lavorato con dei perfezionisti, ci mettevano anche 2 ore a mandare una mail che poteva essere inviata in 45 secondi, e in 2 ore uno pratico fa più strada di un perfezionista, migliora, progressi, va avanti, tollera certe sfumature che altrimenti lo bloccano. Il perfezionismo tende a risolvere problemi semplici, si ossessionano per dettagli che non sono importanti, evitano situazioni sconosciute rimangono su quello che conoscono non esplorano, e questo comporta una crescita orizzontale e non verticale e soprattutto hanno una paura immensa di fare il minimo errore, cosa che abbiamo visto prima non ci permette di forgiare il carattere, crescere e migliorare ci permette di capire quali difetti tollerare. Fate quel passo verso l’ignoto, verso tutto quello che non conoscete, fissate obiettivi legati a imparare, non solamente alla performance, cosa ho imparato, piuttosto che quanto ho ottenuto, quella è la domanda da farsi.
Sapete la procrastinazione non deriva dalla pigrizia, ne dalla gestione del tempo, ma dalla gestione delle emozioni. Quando stai posticipando un azione che sai benissimo essere importante non stai schivando la fatica bensì il sentimento spiacevole che quell’attività suscita, e cosi facendo eviti tutte quelle azioni che ti portano dove realmente vuoi andare, è tutta una questione di carattere.
il carattere, è quella forza che ci fa andare in palestra anche se siamo stanchi, e quando siamo li ci fa fare una ripetizione in più, e quella spinta che ti fa andare avanti quando non vedi i risultati perché durante il tuo percorso ti troverai bloccato, smarrito, allora il carattere ti da la forza di tornare indietro senza pensare di retrocedere, ma con la consapevolezza di cercare un cammino alternativo, quando siamo stanchi di perdere, è meglio riposare e poi ricominciare, piuttosto che abbandonare.
ridefinite il concetto di successo, la vostra pace inizia quando cambiate le aspettative e il più significativo dei risultati è il vostro progresso, non la vetta che avete raggiunto, ma la distanza avete percorso e che avete aiutato altri a percorrere. È il carattere forgia il vostro destino
Grazie
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