Libri Per Il Successo - Crescita Personale da Strada
Libri per il successo si presenta come un podcast dove si propone all’ascoltatore un libro che possa fornire spunti per migliorare la sfera personale e professionale. Ogni due settimana un libro- un argomento, una pillola pratica, se mettiamo insieme podcast dopo podcast nell’arco di un periodo ci troviamo ad assimilare una serie di strumenti che di danno una marcia in più. Ovviamente i libri vanno letti e questo programma è pieno di opinioni e aneddoti personali del suo autore, non intende essere un riassunto bensì una chiacchierata motivazionale con gli ascoltatori. #crescitapersonale #percorsodimiglioramento #selfhelpbooks #libriperilsuccesso
Episodes

Friday Mar 31, 2023
L’Ego è il nemico - Ryan Holiday #69
Friday Mar 31, 2023
Friday Mar 31, 2023
Oggi vi espongo alcuni pensieri nati dopo la lettura di un ottimo testo, quello di Ryan Holiday, EGO è IL NEMICO, abbiamo già trattato un libro di questo autore nel podcast numero 53, è ormai ne ho fatti tanti di episodi, sono bravissimo, vedete che dicendo questo vi sto già sui coglioni, perché l’ego è sempre in agguato, in tutti i momenti del nostro percorso, quando l’ambizione ci porta a creare dei progetti,, e poi li in alto, quando li abbiamo raggiunti, ci si gonfia il petto, diventiamo dei pavoni, apriamo queste ali colorate, e poi cadiamo, nel fallimento, e anche li l’ego ci aspetta, dove vai vai nella vita, ti segue, è sempre presente, e alcune accortezze su come gestirlo ci potano a essere una versione migliore di noi stessi

Tuesday Mar 14, 2023
Come diventare indistraibili - Nir Eyal #68
Tuesday Mar 14, 2023
Tuesday Mar 14, 2023
Impara a non distrarti
Come ogni mese aggiungiamo un ulteriore mattoncino al nostro percorso di crescita, ce una cosa a livello personale che ho sempre dovuto affrontare, ho un problema, mi distraggo spesso. E allora mi sono chiesto perché mi distraggo e come posso fare per mantenere la concentrazione alta sulle cose che devo e voglio fare. Ragazzi io i libri li scelgo cosi, mi faccio una domanda e vado a vedere chi ha scritto la risposta- anche se voi pensate che li scelgo per la copertina
Ce chi dice che l’attenzione è limitata, come la forza di volontà, ma alcuni studi hanno scoperto che questa è una cazzata, tu di attenzione e di forza di volontà ne hai quanta ne vuoi, ma devi tenere a freno la tentazione di distrarti. nella vita quello che succede è che tu diventi il riflesso di dove va la tua attenzione, quello che sei oggi è la somma delle cose a cui tu dai attenzione, perché tutta la tua energia finisce li
Ammiro e mi affascina la gente che riesce a rimanere concentrata sui suoi obiettivi, la stimo profondamente, perché di matrice sono una specie di artista anarchico, faccio una cosa, poi ne inizio un altra e solitamente non finisco nessuna dei due. Immagino che molti siano nella stessa situazione
Eppure in questi anni col podcast con questo progetto personale, sto imparando tantissimo, e ho imparato che 2 volte al mese devo lavorare al mio progetto e per tanto ho messo in atto delle tecniche che mi permettono di farlo e sconfiggere questo prurito che mi porta a distogliere l’attenzione dalle mie mete, e l ho fatto anche grazie alle considerazioni di alcuni testi, uno di questi è indistractable di NIR EYAL, uno scrittore israeliano naturalizzato americano, in italiano tradotto - come diventare indistraibili,
Questo tizio aveva scritto un altro libro famoso, che si chiama hook, gancio, cioè tutto quello che ti aggancia, dai social, dalle notifiche, ha spiegato nel suo libro tutte quelle cose che ti distraggono e ti acchiappano, e a un certo punto uno gli ha chiesto, si va be amico, mi dici tutto quello che mi distrae, ma dimmi un po come si fa a non distrarsi, e trac ha tirato fuori un altro testo che da la risposta a questa domanda.
E oggi parliamo di questo super potere, in un epoca come la nostra, se acquisite questa abilità diventante una merce rara, e quello che ottenete imparando a prestare attenzione a quello che fate è un vantaggio competitivo enorme, forse il più grande di tutti, perché se imparate a mettere in pratica queste cose entrate direttamente in quel piccolo gruppo di persone che le cose le fa, e le fa bene, e le fa sempre, e poi sti cazzi ovviamente arriva ad avere successo.
Non voglio che mi prendiate come una specie di predicatore pazzo, ma siamo nell’epoca dell’abbondanza, tu accendi la tele hai cosi tante cose da vedere, che finisci per sprecare un ora solo per scegliere e poi dici, non mi piace niente. Hai migliaia di libri, milioni di video, tutta questa abbondanza crea ansia, perché non sai che cazzo scegliere. Per tanto scremare e decidere esattamente cosa fare quando farlo diventa l’unica strada possibile al successo, al raggiungimento dei sogni, e occhio è una cosa bellissima avere a disposizione tutto questo ben di dio di informazioni di cose da leggere da vedere da fare, ma se non lo gestisci finisci per non fare niente.
Se vogliamo fare la vita che desideriamo ce da smettere di distrarsi dal rumore di questa società, e non ce mai stato un momento nella storia, con più distrazioni,
quando vado nei ristoranti a buffet mi piace guardare come le persone compongono i loro piatti, è una cosa mia, una curiosità, perché quando io vado davanti a un buffet pieno di roba mi perdo, soprattutto nelle colazioni, metto nello stesso piatto un uovo, un ananas e un Brownie, poi finisco per mischiarsi e anche se singolarmente ste tre cose mi piacciono, insieme fanno abbastanza schifo, e poi vedo queste persone che davanti a una quantità variopinta e enorme di cibo, creano questi piatti molto precisi, sembrano tutti ingegneri, con quello che desiderano mangiare e riescono a non buttarci sopra nient altro. Poi vabbè io son di cormano se vedo un buffet devo necessariamente prendere molto di più di quello che mangerò
Con l’attenzione funziona allo stesso modo, tu hai a disposizione tutto per distrarti, il telefono, i social, i video, le sigarette, il cibo, il giornale il gatto, il gruppo di whassup, è infinita sta cosa, puoi passare una giornata a fare un cazzo dedicando tutta la tua energia al nulla, è incredibile, ce da stare attenti, ce da essere indistraibili se state facendo qualcosa di importante per voi.
Ci sono due tipi di persone, quello che lasciano che la loro attenzione sia controllata dagli altri e da stimoli esterni, e quelli che invece la custodiscono in modo molto geloso, la distrazione esisterà sempre, gestirla è nostra responsabilità
Partiamo dalla parola stessa, DISTRAZIONE, vedete include la parola trazione, e la parola azione, due cose fondamentali per raggiunger qualunque destinazione nella vostra esistenza, e se vengono meno queste due componenti diventa arduo il cammino, oggi sono pochissime le persone che prendo un cronometro, mettono 30 minuti e per quel tempo fanno solo quella cosa, assorti profondamente in un attività che vi porta a essere migliori, vi avvicina ai vostri sogni, para molto semplice, scontato ma non lo fa più nessuno
Avete mai sentito la parola Akrasia, è un termine greco, Socrate e Platone già parlavano di questa cosa…. è un problema millenario,
la tendenza a fare le cose contro il nostro giudizio, si sta a fare una cosa importante e ci distraiamo, perché
Le distrazioni sono provocate dal desiderio di alleviare lo sconforto, stiamo scappando da qualcosa, fino a che non capisci da cosa stai scappando, ti distrai- la distrazione viene da dentro, non da fuori- se sei nel mezzo di un attività che non ti piace o che ti risulta complicata hai la tendenza a distrarti.
Noi pensiamo che l sia un fenomeno esterno, un messaggio, un meeting, la forte necessità di farsi una sigaretta, ma non è cosi, sono gli stimoli interni che ci fanno perdere l’attenzione
Se vogliamo gestirla dobbiamo capire questi stimoli, è come quando abbiamo delle necessità fisiologiche, fame, quindi mangiamo, freddo quindi ci copriamo, abbiamo anche stimoli psicologici che ci portano a fare delle cose che vanno contro il nostro giudizio che ci portano a smettere di fare una cosa importante per avere una piccola pausa, ma pausa da che cosa, questa è la domanda
prima di tutto ce da capire la sensazione che precede lo stimolo di interrompere quell’attività, ascoltati, impara a sentire questa voglia di smettere, di allontanarti, di scappare, la devi percepire, questo è il primo passo.
Secondo passo, esplora con curiosità questa sensazione, invece di respingerla verso dentro, evitarla, schivarla, lasciala scorrere, guardala, osservala, e una volta che riesci a fare queste due cose, arriva la prima tecnica del podcast di oggi per rimenare concentrati
Cavalcala l’onda, cosi la chiama l’autore, ce da fare surf con le distrazioni, l’urgenza di staccare si può cavalcare con la regola dei dieci minuti, apparentemente in questo trascorso di tempo la distrazione svanisce, se resisti 10 minuti in più, allora vai avanti e mantieni l’attenzione.
Immagina che stai scrivendo un libro e hai voglia di alzarti dal tavolo allontanarti dal computer, aspetta 10 minuti. Pensa che sei in palestra e vuoi andartene a casa, aspetta dieci minuti fai un po di camminata veloce. Ogni volta che senti il prurito non grattarti, aspetta 10 minuti.
Seconda tecnica- Implementazione delle intenzione - Pianifica
L’obiettivo della pianificazione è eliminare la distrazione, cosa vuoi fare domani, cosa vuoi fare questa settimana, trova il tempo di pianificare Se non pianifichi la tua giornata, qualcun’altra lo farà per te
fate una tabella estremamente dettagliata di quello che volete fare, sembra una cosa che strozza la creatività ma è il contrario,
Vi alzate e sapete esattamente cosa fare ma con una precisazione, pianificate le attività non i risultati, nel senso, sai che devi metterti 30 minuti al giorno a leggere, non pianificare leggere 50 pagina, ma leggi 30 minuti, se poi quel giorno di pagine ne leggi 10 va bene lo stesso, perché ci da ansia non raggiungere questi micro obiettivi,ci fa sentire sbagliati, Devo fare 100 flessioni, no, allenati 30 minuti se poi ne fai 50 va bene, perché è 50 volte più di zero. Io metto 60 minuti qui seduto ogni giorno a fare il podcast, poi dove arrivo arrivo, ma mi presento all’appuntamento con le miei intenzioni, perché amici se non siamo in grado di mantenere la parola con noi stessi è difficile avanzare
Presentati all’appuntamento, questo è già metà del lavoro. Tu metti le scarpe da ginnastica, esci a correre quella mezza ora, se poi dopo 10 minuti ti va di camminare fallo, non pensare al risultato pensa all’attività. E se mantieni una disciplina ferrea, se ti presenti sempre ai tuoi appuntamenti, poi qualcosa ne esce fuori.
Vedete ce una grande verità, quello che fa più chilometri nella vita, non è la persona che pensa alla destinazione, ma quella che cammina
Un altra cosa che dobbiamo fare è eliminare tutto quello che non ha valore, quanto vale il tuo tempo? Non vale niente se passi 4 ore al giorno a buttarlo nel cesso coi social e con i video, elimina qualunque cosa che non abbia valore, anche le mail nel lavoro quante ne mandi che non servono a niente, centinaia, ti lancio una sfida, se non rispondo a una mail per 3 giorni è molto probabile che non succeda nulla, di cento mail 10 sono critiche, le altre non hanno tanto valore. Io una volta ho lasciato il telefono a casa un week end che ero partito per la montagna, non per scelta semplicemente me ne ero dimenticato, al ritorno avevo 300 mail, 600 wassup, una chiamata, mio padre, per sapere dove cazzo ero, il resto, inutile. Capite.
Ci sono tre app per esempio che vi aiutano a concentrarvi a bloccare l’esigenza di distogliere l’attenzione verso altre cose si chiamano Forest app, self control ( che è per il desktop) e time Guard app, provatele vi aiutano a non avere quel bombardamento quotidiano di notifiche e mantenervi saldi su quello che state facendo
Se guidate, se siete in palestra, se siete in famiglia dopo le 8, diventate inaccessibili, ok inaccessibili- smettete di usare i telefoni durante le riunioni di lavoro o i momenti familiari, basta vedere ste copiate al tavolo di un ristorante Romantico tutti e due con sto cazzo di telefono, ma guardate negli la donna che amate, diteglielo, parlate, toccatevi, sentitevi
Un altro comportamento da evitare è quello di cambiare attività in maniera repentina, stai scrivendo una mail poi ti chiamano, e lasci la mail, o al contrario ti chiamano e nel mentre scrivi una mail, fare due cose alla volta o passare da una all’altra senza aver terminato quello che stavi facendo è deleterio, quindi cerca di incanalare attività che sai che puoi finire prima di passare a quella successiva, l’attenzione non si può separare, si focalizza su un punto, non di più.
Alzate delle muraglie per proteggervi dalle distrazioni, come il cartello dell’autobus non rompere i coglioni all’autista mentre guida o vi ammazzate tutti, la stessa cosa funziona con il vostro tempo e la vostra attenzione, ricordatevi Ulisse quando deve attraversare il tratto di mare con le sirene, tappa le orecchie a tutti i suoi marinai, e lui si fa legare, perché vuole sentirlo il canto ma da istruzioni di non slegarlo per nessuna ragione. Siamo come i marinai di Ulisse se vogliamo attraversare questo mare di distrazioni, dobbiamo tapparci le orecchie, o non arriviamo a nessuna spiaggia sicura, vi dico una cosa, se riuscite a mantenere la concentrazione su quello che dovete fare, diventate persone inarrestabili, è il super potere di questa decada, nessuno sta più attento, raggiungerete dei livelli di efficenza e di produttività mai visti, tutti abbiamo il potere di controllare la nostra attenzione, è solo che abbiamo smesso di crederci, ma come hai il potere di distrarti, hai anche il potere di non farlo, quindi cosa aspetti
Fatemi un favore, anzi, fatevi un favore, scegliete un attività, per un mese, 30 minuti, per voi e per questa attività, leggere, correre, stare con vostro marito o moglie o figli, e non fate altri, tutta l’attenzione li, niente distrazioni, provate, secondo me vi piace, e se fosse cosi, sono certo che inizierete a farlo per tante altre cose, e cosi che inizia il vero cambiamento, prestando attenzione. Grazie

Tuesday Feb 28, 2023
The Depression Cure - Stephen Ilardi #67
Tuesday Feb 28, 2023
Tuesday Feb 28, 2023
La depressione ti ruba l’energia, il sonno, la memoria, la concentrazione, la vitalità la gioia, la voglia di lavorare di avere hobby di relazionarti con le persone, ti fa sentire affaticato, ti porta a non voler mai fare nessun tipo di attività fisica, e in casi estremi ti ruba anche la vita.
Quello di cui voglio parlarvi in questo episodio di libri per il successo, il numero 67, è di un libro che si chiama the depression cure del dottor Stephen Ilardi che attraverso i suoi studi ha proposto un metodo fatto di 6 abitudini, stili di vita, che possono aiutare ad affrontare la depressione e renderla cosi fragile che poi curarla diventa molto più semplice.

Wednesday Feb 15, 2023
Più forte dei NO - Jia Jiang #66
Wednesday Feb 15, 2023
Wednesday Feb 15, 2023
Impara a superare il rifiuto
Ve lo immaginate un cinese di altezza media, con la faccia simpatica, uno spiccato accento orientale, nel pian terreno di un grande grattacielo americano camminare nervoso, spaventato verso un omone della sicurezza di 120 chili in camicia bianca, seduto a un tavolo, e chiedergli - mi potrebbe prestare 100 dollari? Quello gli risponde, No, perché dovrei?
E il cinese risponde sorry, e se ne scappa via spedito
Questo è il primo di 100 giorni di un esperimento fatto da Jia Jiang, un uomo che un giorno decise di intraprendere una sfida per sconfiggere la paura di essere rifiutato.
Jia Jiang viene da Bejing in cina, un giorno Bill Gates visita la sua città e lui ne rimane ammaliato, completamente catturato la figura imprenditoriale del fondatore di microsoft lo spinse a promettersi che anche lui un giorno sarà un imprenditore.
Ha la possibilità di andare in America, con un programma di Intercambio di studenti, e coglie l’occasione per sbarcare nella terra delle opportunità. E guarda un pò qualche anno dopo, lavora per una grande azienda, ha una moglie, una casa e pure un Labrador, ha tutto il pacchetto che rappresenta il successo e il sogno americano. va in depressione, si sente vuoto, frustrato, è un anima alla ricerca di qualcos’altro, lui vuole essere un imprenditore. Lascia tutto e prova a incamminarsi verso questa metà, ma ogni volta che viene rifiutato ha un sentimento di sconforto e tristezza, abbandono e frustrazione. Allora decide di mettere in atto un piano per sconfiggere la paura del rifiuto
Come si fa a superarlo? Il rifiuto è parte della nostra esistenza, ma di cosa si compone? Qual’è la formula per affrontarlo e trasformarlo in qualcosa di completamente diverso.
Jia Jiang si mette a fare le sue ricerche, e trova un sito internet di un canadese Jason Comely che si chiama rejection therapy terapia del rifiuto. Consisteva nel farsi rifiutare per 30 giorni dalle persone, andare a fare richieste anche assurde proprio per sviluppare la resistenza al rifiuto. Ora se qualcuno ha familiarità con i vecchi film di kung fu è un po la filosofia dell' Iron fist, il pugno di ferro, quindi tirare pugni a una superficie dura, in modo da rinforzare il pugno.
Ma Jia Jiang vuole andare oltre, e si mette in testa di fare un video blog, dove per 100 giorni si inventa le richieste più assurde e comincia ad andare in giro a chiederle.
Ma roba folle, tipo andava a casa di qualche sconosciuto, bussava, e chiedeva al proprietario se poteva giocare a pallone nel suo giardino. Per esempio andare a chiedere alla hostess se poteva dare lui i classici messaggi ai passeggeri sull’aereo.
Questo suo viaggio verso la scoperta del rifiuto, ci fa capire delle cose eccezionali, ne tira fuori dei principi che se riuscite a comprendere e a usarli, possono iniziare a succede delle cose incredibili nella vostra esistenza.
Se vuoi qualcosa dalla vita devi chiederla, attenzione a sottovalutare questo concetto. Ogni volta che volete qualcosa da qualche parte si deve iniziare, un pensiero, un sentimento, un emozione ma una volta che questo mix va portato a un livello più concreto vi serve usare le parole e chiedere. Ogni richiesta implica la possibilità di essere rifiutati per questa ragione spesso manco ci azzardiamo a farlo, la paura al rifiuto è qualcosa di molto profondo e ci blocca, ci limita, ci terrorizza.
Prima di tutto ce da comprendere che il rifiuto è un opinione, non è qualcosa di perentorio, non è un verdetto finale. se vieni rifiutato è perché nella tua richiesta a qualcuno si è innescata l’opinione di chi deve decidere se accettare o meno quello che chiedi, il rifiuto dice molto di più della persona che rifiuta piuttosto che quella che viene rifiutata, ricordavelo questo, non è un qualcosa che riguarda solo voi, ma soprattuto riguarda a chi avete chiesto.
Fa male sentirsi dire di no, ma fa male perché ce la prendiamo sul personale.
Se ti offro la miglior pasta fatta in casa e tu mi dici di no, può essere che sei intollerante al glutine, o se ti do una bistecca mi dici di no perché sei vegetariano. Ci sono mille ragioni per le quali le persone rifiutano qualcosa, ma la prima reazione è scappare, e non ritirarsi e chiedere, qui ce il primo grande insegnamento, se chiedi qualcosa alla persona sbagliata o nel momento sbagliato, non devi farti buttare giù dal rifiuto, la tecnica che Jia Jiang usava per trasformare il rifiuto in accettazione è semplice - chiedeva Perché?
Nessuno chiede perché, veniamo rifiutati e scappiamo via, fermati, non andare da nessuna parte e chiedi perché?
In una delle prove Jia Jiang bussa alla porta di uno sconosciuto con in mano un fiore, e gli chiede posso piantare questo fiore nel tuo giardino, e quello gli dice NO, al che sia Jiang chiede perchè? La risposta gentile e aperto fu questa, ho un cane nel giardino che strappa tutti i fiori che pianto, ma se invece vai da quella vicina ne sarà felicissima, Jia Jiang non perde occasione bussa alla orta della vicina, chiedo la stessa cosa, e qualche minuto dopo il fiore è piantato nel giardino. Chiedere Perché sblocca tutta una serie di avvenimenti completamente imprevedibili e spesso incredibili rispetto al non farlo.
Se qualcuno di voi ha letto dei libri di vendita o di negoziazione, avrà familiarità con quello che succede quando chiedete perché, una persona se siete gentili, educati vi potrà rifiutare, e spiegarvi anche il perché, ma appena lo fa sarà anche più disposto a qualche piccola concessione, nel senso, chiedete una cosa, vi si rifiuta, nel mentre vi spiegano il perchè vi stanno anche lasciando delle tracce su cosa invece puoi chiedere, e sono più che disposti a darti qualcosina piuttosto che niente a te che hai chiesto.
nel mio lavoro al primo approccio tutti dicono di no, io chiedo perché, e successivamente dopo che me lo hanno spiegato li invito a mangiare o a prendere un caffè, cosi posso creare una relazione, che sovente ha più valore di una vendita nel lungo periodo. E difficilmente rifiutano. Questo meccanismo è reale e succede, quindi provatelo.
Quindi- rifiuto. Chiedi perché- dopo che ti rispondono, fai una richiesta minore, ovviamente esiste la possibilità di rimanere a mani vuote comunque, ma questa possibilità diventa una sicurezza se non fate questi due passettini in più.
Immagina che ti rifiutano, non ce un cazzo da fare, ci sono dei benefici in questo, ve li spiego uno a uno
1- un rifiuto aumenta la nostra immunità al rifiuto
Se la stima di stesso rimane intatta, un rifiuto è solo una di tante porte che hai davanti che non si apre, e più ti rifiutano più stai a tuo agio, la gestisci meglio, sei tranquillo, aperto, trasparente, sorridente, calmo e facendo questo le persone lo percepiscono, sono molto più propense a intrattenere una conversazione con voi
2- Un rifiuto aumenta la tua motivazione
Se ti dicono di no, inneschi dei meccanismi che ti spronano a dimostrare il contrario a chi ti ha rifiutato, ed è una delle cose più belle che si possa fare
3- un rifiuto ci da delle informazioni per migliorare
Thomas Edison che inventò la lampadina, falli mille volte prima di riuscirci, e quello disse non ho fallito ho solamente trovato mille metodi che non hanno funzionato, mille diecimila o quello che è ma il senso è questo, fai un passo indietro, guarda il rifiuto in modo impersonale e rifletti su una strategia migliore più efficace per approcciarti alla prossima opportunità
Immaginati come sarebbe la tua vita se tu fossi privo della paura del rifiuto, di cosa saresti capace? Quante cosa non hai manco provato a fare per paura di fallire, ogni rifiuto nasconde un piccolo insegnamento, se lo cogli diventi inarrestabile, diventi sicuro di te stesso e le persone rispondo molto diversamente se chiedete qualcosa con la sicurezza di uno che non ha niente da perdere, piuttosto che con la paura di fallire o essere rifiutati
Ce una cosa interessante che succede a Jia Jiang, lui dice, più tempo riuscivo a parlare con le persone, più alte erano le possibilità di non essere rifiutato, qui si nasconde un altro gioiello di questo libro, tu intrattieni una conversazione, impara ad ascoltare a fare domande e finisci per entrare nel cuore delle persone, ma ce proprio un capitolo del corso di linguaggio del corpo che ho fatto e trovate sul sito dove spiego come interagire con la gente in un certo modo, va che succedono dei miracoli
Andiamo avanti con altre tecniche e strumenti,
Per esempio collabora, non discutere, non metterti a litigare o contrastare il rifiuto, cerca di capire insieme al tuo interlocutore come si può superare questo rifituo
Dai tu un perché, oltre a chiederlo, se spieghi perché vuoi qualcosa, hai più possibilità di ottenerla, la persona che hai davanti a modo di capirti
Si onesto, inizia con io desidero, io vorrei, io, fai capire che è una richiesta tua, e non per qualcun altro, esponiti
Un altro suggerimento è spiegare i dubbi che questa richiesta possa includere prima che l’interlocutore possa chiederli a te, ti faccio questa richiesta che pare assurda per questo motivo, ti metti su un piano diverso
Il rifiuto è la più prevedibile delle reazioni umane, siamo cosi spaventati dal riceverlo che non ci azzardiamo mai a chiedere, tra le altre cose se ci arriva un approvazione rimaniamo addirittura confusi.
Spesso basta un NO a render la vita luce o tenebre, ed è umano aver paua ma sappiate che tutte le grandi innovazioni, le grandi impese, le idee che hanno cambiato il corso della storia, sono costruite sul rifiuto, si vive una sola volta ce da aver coraggio. La vita sta dietro il rifiuto, i sogni stanno dietro al rifiuto, non abbiate timore nel chiedere, diventate pressoché inarrestabili se imparate a convivere con il no, ce solo una cosa peggiore di essere rifiutati, non provarci nemmeno. Grazie

Saturday Jan 28, 2023
Vorrei Averlo Fatto - Bronnie Ware #65
Saturday Jan 28, 2023
Saturday Jan 28, 2023
Avevo in mente un argomento diverso per oggi, ma durante un viaggio a ho letto un librino che mi ha ridimensionato, mi ha fatto riflettere in maniera molto profonda e vorrei condividerlo con voi. È un testo molto breve, parla del tempo, un regalo che ci viene donato a tutti, in misura diversa, e come usiamo questo tempo determina se avremo una vita di rimorsi, o una vita piena di gioia, e la scelta è solo nostra.
Il libro è di un autrice australiana, si chiama Bronnie Ware, lei inizia a lavorare con un anziana signora che qualche settimana dopo comincia a spegnersi e si ammala, l’autrice rimane con lei fino alla fine e comprende che il suo vero ruolo, non era qualcosa di fisico, certamente le dava le cure che necessitava, un supporto di 24 ore per ogni sua esigenza, ma il reale supporto e il vero lavoro fu ascoltare questa signora negli ultimi momenti della sua vita
Fu cosi delicata, cosi vicina, che l’agenzia per la quale lavorava le propose di fare questo lavoro per altre persone sul punto di morte.
Lei accettò e per circa 8 anni si dedico a questo. Stare in stretto contatto con uomini e donne che si stavano spegnendo, che stavano finendo la sabbia della loro clessidra, le permise di comprendere che la maggior parte di loro, non tutti, ma un grande numero, avevano dei rimorsi, e questi rimorsi più o meno erano sempre gli stessi, e lei in questo libo che si intitola i cinque rimpianti più grandi di chi è alla fine della vita, ne parla con molta profondità evocando esempi e storie di persone che si guardano indietro, e in un momento di grande spiritualità, sul punto di morire, capiscono cosa potevano aver fatto meglio, o cosa avrebbero potuto fare in modo diverso per appunto avere una vita piena di gioia e non di rimpianti.
Naturalmente leggere questo libro a un età che ti permette di rifletterci e di cambiare rotta dove possibile, diventa un piccolo tesoro, una guida per vivere una vita senza rimpianti, l ho trovato stimolante, per i pensieri che innesca
La società occidentale non è preparata alla morte, non lo è più, non ne parliamo, proviamo in qualche modo a vivere come se non fosse un eventualità, e vivere come se fossimo immortali ci porta a perdere un sacco di tempo, a posticipare, a non fare delle cose, non ce ne tempo da perdere ma soprattutto come vivi è fondamentale alla fine del tuo cammino per chiudere gli occhi in pace
Con la morte non si puo negoziare, tutti fino a prova contraria prima o poi termineremo questa esperienza che è la vita.
Magari qualcuno crede che ci sia una vita dopo la morte, o che la tecnologia arrivi a un punto di sviluppo cosi alto da permetterci di vivere di più o per sempre, o qualcuno crede nella reincarnazione, ma in tutti questi casi che non possiamo sapere se succederanno o meno, dobbiamo ragionare sulla base che abbiamo un tempo limitato e una sola vita.
Come facciamo a trovare il coraggio di vivere secondo i nostri principi autentici? Di invertire la rotta e andare verso una vita piena di emozioni e gioia, di questo si tratta e proviamo ad affrontarlo nel podcast di oggi
nessuno di questi rimpianti ha anche fare coi soldi o con gli oggetti materiali, o con le proprietà, il capitale, tutta questa rincorsa che durante la vita ci spreme verso l’aver di più non viene mai menzionata ida queste persone che si spengono, è più una questione di aver avuto coraggio di fare certe cose, coraggio di essere stati fedeli a se stessi, piuttosto che raggiungere certi obiettivi di status e potere o accumulare cose.
Fondamentalmente queste 5 cose possono essere sistemate ed è una grande notizia.

Monday Jan 16, 2023
Kintsukuroi - Tomas Navarro #64
Monday Jan 16, 2023
Monday Jan 16, 2023
In Giappone esistono dei maestri artigiani, che quando si rompeva un vaso di ceramica mettevano in atto un processo che si chiama Kintsukuroi, chiamato anche Kinstugi che sto due modi molti simili per chiamare la stessa cosa, e si tratta di ricostruire i vasi rotti con l’oro, rendendoli ancora più pregiati e spettacolari, quindi tirar fuori da qualcosa di rotto, di distrutto una versione di quel vaso ancora più bello, e si tratta di ricostruire non riparare, e ce una bella differenza.
Un vaso ricostruito con l’oro mostra la ferita, la vulnerabilità, la fragilità e ne fa risplendere la bellezza, perché chiunque di noi nell’arco della propria esistenza soffre delle rotture, quante volte ci è capitato di precipitare in un baratro, di spezzarci in mille pezzettini, questo accade a tutti, ma dobbiamo imparare a ricostruire la nostra vita e non solo superare i traumi, ma renderli quello che ci fa splendere.
Prendiamo spunto da un libro che si chiama Kintsukuroi di Tomas Navarro uno psicologo spagnolo

Thursday Dec 29, 2022
SPECIAL- Due anni di libri per il successo
Thursday Dec 29, 2022
Thursday Dec 29, 2022
Come lo scorso anno faremo in questo breve episodio una piccola seduta terapeutica per elaborare, riflettere e comprendere alcuni concetti apparsi negli ultimi 12 mesi del progetto, indipendentemente da cosa sceglierete di intraprendere in questo nuovo anni, gli ostacoli e le emozioni che vivrete possono essere simili a quelle che riscontro in questo podcast, condividere alcune lezioni appresse nell'ultimo anno può risultare utile a chi è in procinto di iniziare con il proprio progetto personale
Vi auguro delle felici feste e uno splendido inizio di anni, ringraziandovi di cuore per ascoltare sempre numerosi questo podcast
Davide Mastrosimone

Friday Dec 16, 2022
Conversazioni Difficili - Sheila Heen #63
Friday Dec 16, 2022
Friday Dec 16, 2022
Come affrontare le conversazioni difficili
Chiedere un aumento al vostro capo, terminare una relazione sentimentale che sapete dentro di voi che è finita, dire al vicino che mettere gli AC/DC a tutto volume alle 3 di notte risulti fuori luogo, conversazioni difficili di questo tipo sono all’ordine del giorno, in ambito personale, intimo e professionale ci tocca spesso dover decidere se affrontarle, o evitarle, un bel dilemma
Ci da una risposta un team di esperti negoziatori dell' università di Harvard, che sono Douglas Stone, Bruce Patton e Sheila Heen, che hanno un scritto un libro a tre penne chiamato conversazioni difficili.
Che poi sono tutte quelle conversazioni che non vogliamo avere, questa è la definizione
Dunque, affrontare o scappare da queste conversazioni, la risposta è che dobbiamo affrontarle, e oggi in questo episodio vi spiego come si fa.
Vedete amici carissimi dire qualcosa di complicato a qualcuno è come prendere una bomba, sfilarne l’asticella che l’attiva e tirarla a qualcuno, ma se non la tirate vi rimane in mano, ed è comunque qualcosa di spiacevole, per tanto, sti cazzi, e meglio lanciarla e oggi vediamo come.
Per comprendere la struttura di una conversazione difficile dobbiamo analizzare non solo quello che viene detto, ma soprattutto quello che non viene detto, e ogni conversazione difficile si compone di tre blocchi
il primo riguarda il cosa è successo, esiste un disaccordo sull’accaduto, chi ha detto cosa, di chi è la colpa, chi ha ragione, chi avrebbe dovuto agire, e cosi via
Il secondo blocco riguarda i sentimenti, sono valide le tue sensazioni e emozioni riguardo alla situazione, è appropriato sentirsi male , cosa stai facendo in merito ai sentimenti dell’altra persona, i sentimenti non vengono quasi mai trattati nelle conversazioni difficili ma in un modo o nell’altro vengono fuori.
L’ultimo blocco è l’identità, e questa è una conversazione interiore che abbiamo con noi stessi mentre parliamo con il nostro interlocutore, ci chiediamo se stiamo agendo bene o male, se abbiamo le giuste competenze, se meritiamo quello che sta succedendo, e questa conversazione determina come ci comportiamo fuori, nella conversazione con il nostro interlocutore. In gergo tecnico si chiama sega mentale
Per imparare a gestire le conversazioni difficili, dobbiamo essere in grado di lavorare su questi tre blocchi, e migliorarli. Ora andiamo ad analizzarli uno a uno in dettaglio
Nel primo blocco quello che tratta di cosa è successo la prima fondamentale regola è smettere di litigare su chi ha ragione e iniziare a esplorare le motivazioni dietro le parole e le scelte della persona con la quale state litigando.
Guardate che essere in disaccordo non è una brutta cosa, e non necessariamente devo sfociare in una conversazione difficile, siamo in disaccordo con le persone costantemente, a non succede quasi mai nulla.a volte però ci teniamo cosi tanto alla nostra posizione che finiamo per lottare e litigare per mantenerla.
E mentre questo accade noi pensiamo che la persona che abbiamo davanti sia egoista, ingenua, irrazionale o che cerchi di controllarci, e quella persona pensa esattamente le stesse cose di voi. Il problema è che litigare inibisce e blocca la nostra capacità di esplorare le esigenze dell’altra persona, di capirne i sentimenti e di poter intravedere il mondo con i loro occhi anche per un istante, e poi litigare ci porta a trarre conclusione, spesso categoriche, ma soprattutto litigare impedisce di cambiare, non puoi dire a una persona di cambiare litigando, perché nessuno cambia se prima non si sente compreso
Ce solo un modo per capire l’altra persona, spostarsi dalla certezza alla curiosità, invece di chiederti come è possibile che pensa di avere ragione, chiedete che informazione hanno che io non ho per pensarla in questo modo, quando due persone litigano avviene una collisione di mondi, di storie completamente diverse, e la prima reazione è lottare per far si che solo una delle due storie sia quella giusta, la vostra, invece di fare questo, abbracciatele entrambe, non scegliete tra chi ha ragione e chi ha torto, se abbracci entrambe le storie, crei la base per poter capire, comprendere e sentire quello che la persona che hai davanti prova
se noi stiamo male non è necessariamente scontato che l’interlocutore voglia farci del male, spesso le nostra percezione sulle intenzioni dell’altro è sbagliata, possiamo solo controllare due cose le nostre intenzioni e l’impatto che che hai su di noi l’altra persone, mentre nn possiamo ne controllare ne sapere le intenzioni dell’altro ne l’impatto che abbiamo noi sull’altro, questo è molto importante perché ne deriva la strategia che va messa in atto per risolvere certe questioni
Comprendere l’altra persona, allontanarsi e distaccarsi da come noi vediamo il mondo per guardarlo un attimo con gli occhi dell’altro possa aiutare ad avere conversazioni costruttive dove si impara e non si distrugge. Quindi smettere di pensare a chi ha ragione, o di chi è la colpa
Passiamo ad esaminare il secondo blocco, quello dei sentimenti in una conversazione
Pensate alla classica risposta, sempre in una coppia, o madre e figlio, uno dei due è strano, ha degli atteggiamenti insoliti, allora il partner o la madre gli chiede, cosa hai? E quello risponde - niente - e niente sto cazzo
Quando ci troviamo davanti a conversazioni che riguardano le emozioni, spesso reagiamo cosi, non ho niente, evitiamo di parlare di quello che sentiamo, ma le emozioni sono una forza devastante, troppo potente da pensare di poterle rinchiuderle nel nostro animo, prima o poi trovano un modo di uscire, i sentimenti sono importantissimi e spesso sono il vero argomento e delle conversazioni,
non esprimerli ci porta alla sofferenza e all’ansia, e invece di trasformare i sentimenti in parole, c finiamo per arrabbiarci, o scoppiare in un pianto, ma soprattutto quando non siamo in grado di esprimere i sentimenti non riusciamo nemmeno ad ascoltare quello che ci stanno dicendo, è troppo forte e assordante il rumore che fanno dentro di noi che non ci accorgiamo del resto.
Abbiamo bisogno di fare un lavoro introspettivo e riflettere perché ci arrabbiamo, perché ci irritiamo, perché ci vergogniamo di certe cose e di altre no, è importante mappare il territorio dei tuoi sentimenti.
Una volta che hai chiaro come funzionano le tue emozioni è importante esporle, perché se non lotti per i tuoi sentimenti, lascerai che quelli degli altri ti travolgano generando frustrazione e ansie.
Un interessante spunto del libro è questo, negozia coi tuoi sentimenti, non sono una verità sacrosanta e categorica, magari ti senti in colpa per un avvenimento, questa colpa proviene dal tuo retaggio emozionale non è necessariamente vero che tu sia colpevole, spesso ci sobbarchiamo il peso del mondo sulle spalle quando nessuno realmente ce lo chiede.
Infime esaminiamo le conversazioni interne
Quello che accade quando affrontiamo conversazioni difficili è mettere a repentaglio la nostra identità, la sentiamo in pericolo, pensiamo di essere delle brave persone, oneste, meritevoli di amore e affetto e alcune di queste conversazione vanno a intaccare profondamente questi ideali per tanto tendiamo ad evitarle per preservare la nostra identità.
Spesso ci facciamo male da soli perché pensiamo in modo estremo, o sono una brava persona o sono una cattiva persona, magari fosse cosi semplice, ci sono infinite sfumature, siamo un mix di forza e debolezza, affrontare conversazioni dove ne usciamo con le ossa rotte non fa di noi dei falliti o dei miserabili e non cancella i nostri punti di forza e quello che abbiamo fatto, non siate estremi o catastrofici, e soprattutto non lasciate che i sentimenti negativi definiscano chi siete.
per migliorare queste conversazioni interne accetta la verità su te stesso, anche tu fai degli errori, sii adulto e maturo per ammetterli e accettarli, le tue intenzioni sono molto complesse, prima di iniziare una conversazione difficili, pensa a come vorresti che finisca, a come ti piacerebbe immaginarti in quella situazione, sii forte, sii sincero, ma soprattutto libera la mente da quel rumore assordante che ti porta ad allontanarti dal momento presente
Procediamo con la parte pratica, come si fa a mantenere una conversazione di questo tipo, quali tecniche o principi possiamo mettere in atto per migliorarle?
Prima di tutto, inizia la conversazione in terza persona, nel senso se vivi con una persona nella stessa casa e quello che un maiale che non pulisce, è disordinato, non iniziare dicendogli sei un tipo disordinato, devi pulire di più, o mi fa schifo come lasci la casa, prova a ad essere un mediatore nella conversazione anche se sei coinvolto
l’apertura di queste chiacchierate è fondamentale, purché permette che l’altra persona non si metta subito in una posizione difensiva, inizia cosi, penso che abbiamo idee diverse di quello che sia una casa pulita e ordinata, mi piacerebbe parlarti di come la vedo io, ma soprattutto ascoltare come la vedi tu?
Ti sei innalzato, hai suggerito il problema in terza persona senza attaccare, hai offerto di ascoltare la posizione del tuo interlocutore ma mettendo in chiaro che ne hai una anche tu, diversa, ma impostando cosi la conversazione esiste la possibilità di trovare accordo, un compromesso.
Secondo, usa la curiosità, di solito quando entriamo in queste conversazioni l’obiettivo che nel fondo vogliamo raggiungere è quello di persuadere qualcuno, invece di questo cercate di capire, di ascoltare e fate domande aperte non inquisitorie, per esempio iniziate dicendo, aiutami a capire una cosa?
E poi fate la vostra domanda, man mano che la persona che avete davanti si apre continuate a fare domande per esplorare la loro posizione, ricordatevi, nessuno cambia se prima non si sente capito, quindi cercate di capirli se volete ottenere qualcosa, domande tipo queste
puoi dirmi un po di più di come tu vedi la situazione?
Puoi aiutarmi a capire perché pensi che sia colpa mia?
Ma come ti senti al riguardo?
Che informazioni hai tu che io non posseggo per capire il tuo punto di vista?
Un altra tecnica è quella di non presentare le vostre conclusioni come una verità assoluta, quello è il vostro punto di vista, non è una verità, ma soprattuto ceravate di spiegare all’interlocutore da dove viene quel punto di vista, come lo avete costruito, come siete arrivati a quella conclusione
Piccolo accorgimento che suggeriscono gli autori è quello di non usare mai e sempre, per esempio, non apprezzi mai quando mi vesto bene, sei sempre incazzato quando andiamo a trovare questo mio amico, mai e sempre generano frustrazione, lascia un margine di possibilità per raggiungere un cambiamento, se dici mai e sempre, lo inibisci.
Prima che finisca l’anno, se avete qualche conversazione difficile che avete evitato fino ad oggi, provate ad affrontarla, e sentite come vi fa stare parlare apertamente di quello che provate quando per tanto tempo lo avete tenuto dentro, sentirete una liberazione pazzesca.
Quindi ricapitolando, 5 passi
primo preparati a gestire i tre livelli di conversazione,
Passo due, definisci qual’è il tuo obiettivo, cosa vuoi da questa conversazione?
Passo tre, inizia con un immagine in terza persona
Passo 4 esplora il tuo punto di vista e quello del tuo interlocutore
Passo 5, proponi e cerca delle soluzioni insieme
Esplorate con curiosità, l’empatia è un viaggio non è la destinazione, se riuscite a osservare le persone e immaginare cosa provano mentre parlano con voi in conversazioni difficili sarete già a buon punto, vi dara modo questo di scegliere le parole giuste, il tono corretto, e trovare delle soluzioni ai problemi risulterà possibile, molto più possibile che evitare queste conversazioni, ma dovete essere chiari e forti, il fatto di metterci Inn una posizione da osservatori non vuol dire che non abbiamo il diritto e il dovere di esprimere quello che sentiamo
sono sicuro che arrivati a una certa età, guardandoci indietro, ci pentiremo e avremo dei rimorsi per le cose che non abbiamo detto, per quelle conversazioni difficili che per timore abbiamo deciso di evitare, non potete controllare come reagiscono le persone, ma non è un motivo sufficiente per tenervi dentro delle bombe emozionali che poi in un modo o nell’altro, finiscono per esplodere, grazie
NOTE SULL'AUTORE
Sheila Heen è un'autrice, educatrice e oratrice pubblica americana. È docente senior di giurisprudenza presso la Harvard Law School, membro dell'Harvard Negotiation Project, insieme agli altri due autori del libro ha composto conversazioni difficili, oltre ad altri libri che potete trovare navigando su internet usando il suo nome

Friday Nov 25, 2022
The Alter Ego Effect - Todd Herman #62
Friday Nov 25, 2022
Friday Nov 25, 2022
Il libro dal quale prendiamo spunto si chiama l’effetto alter ego, di Todd Herman,
Iniziamo! Il testo di oggi ci espone un approccio per affrontare situazioni dove abbiamo la necessità di offrire una performance superiore a quella che solitamente offriamo, e si ottiene creando, plasmando e implementando un alter ego, che prenderà il nostro posto nei momenti delicati, A volte ci troviamo dinanzi momenti dove vorreste che qualcun altro entrasse in scena al posto vostro e risolvesse i problemi, le situazioni complicate, e quel qualcun altro, possiamo crearlo nella nostra mente. Vi ricordate quando eravamo bambini che si giocava a fare i superiori, ci si sentiva invincibili, ecco, quella sensazione può essere ripescata e utilizzata anche da adulti
Ce lo spiega Todd Herman che è un coach di atleti professionisti e gente di alto livello, e li aiuto a creare un mind set preciso per superare appunto gli ostacoli, e il suo libro espone questo concetto nelle sue forme pratiche
E non è una questione del classico fake it until you make it, frase in auge in molti contesti di crescita personale, che vuol dire fingi qualcosa fino a che riesci a farla, è una cosa autentica questa, l’obiettivo è quello di annullare le ombre che abbiamo nella mente, e irradiarle della luce che proviene dalla miglior versione di noi stessi, quindi come trovarla, come attivarla, e che benefici può darci.
Parlo per esperienza personale, in molte occasioni sono arrivato a sfiorare un successo, in diversi ambiti, ma poi in quel momento dove potevo cogliere i frutti di tutto il lavoro svolto mi fermavo, ami cagavo addosso, o non mi sentivo adeguato per ricevere quel dono, e infatti il libro spiega quali sono essenzialmente le 3 ragioni nascoste dentro di voi che impediscono quel ultimo passo che fa la differenza tra uno che riesce a creare la sua realtà rispetto a una persona che si ferma appena prima
La sindrome dell’impostore, investi tantissimo tempo, sforzi, fai sacrifici a lavorare al tuo obiettivo, a diventare cosi bravo in quello che fai, cosi unico, e stai toccando con mano quello che era il tuo sogno, e inizi a pensare che sia un errore il fatto di essere cosi vicino, ti senti come se stessi mentendo, che non è il tuo posto, che non te lo meriti, perché pensi di essere un impostore, e questa sindrome ti blocca, ti trattiene pertanto smetti di sforzarti, di lavorare duro, getti la spugna, e torni per una scelta tua nella mediocrità, nella tua zona di confort, lo preferisci è più facile, appena smetti di credere di meritartelo, poi la vita ti da quello che chiedi, e la grande differenza a volte tra chi ce la fa e chi no, è proprio questa, sentire di meritarsi qualcosa
La seconda forza che controlla le nostre vite e impedisce la nostra realizzazione sono i traumi personali passati. Tutti abbiamo un nemico dentro di noi, che ci dice che è tutta colpa nostra, che insidia i nostri pensieri con paure, angoscia, insicurezze, e ci dice che quello che è successo in passato succederò anche in futuro, ma non è cosi, se abbiamo fatto degli errori possiamo imparare e crescere, ma questo parassita ci dice che sarà sempre cosi, prendiamo una decisione e poi cominciamo pentirci di averla presa, sentiamo una forte ansia in un lavoro, in una relazione sentimentale, o in una relazione famigliare, quel nemico ci trattiene dal tagliare i ponti, dal cercare la vostra felicità, non siete i vostri traumi del passato, la vita non sono quegli anni che avete vissuto ma quelli che vi mancano da vivere, il vostro passato non è un elemento limitante ma il carburante che vi spinge verso il futuro, non ascoltate la mente che vi parla, quei pensieri non sono vostri, ve l ho detto tante volte, la mente si sostiene sul passato e sulla paura di un futuro migliore, è paradossale, il suo sport preferito e inondarci di angoscia inesistente per cose che non sono accadute e per altre che son gia successe, in nessuno dei casi potete fare nulla, usate i traumi passati come l’arma segreta, nascosta, che vi aiuta a ricordare che ce da andare avanti quando tutti gli altri mollano
L’ultima forza che ci controlla è la narrativa tribale, ovvero tutte quelle storie, menzogne che vi siete o che vi hanno raccontato su cosa la gente come voi può fare o non fare, la paura di perdere la nostra identità ci fa abbandonare i nostri sogni. perché non siete ricchi allora non potete fare certe cose, perché siete di un paesello allora non potete a vivere a new york, perché nella vostra famiglia ci son sempre state delusioni o drammi, e quindi non potete raggiungere la felicità, non ci mischiamo con gente di certe classi sociali perché non appartengono alla nostra, schifiamo chi è più ricco, chi è diverso, chi è di un altro paese, la tribù, limitata, nelle sue tradizioni e usanze, ci incatena a fare quelle che si è sempre fatto, senza rompere le regole, abbiamo paura di sfidare questa narrativa, queste conversazioni mentali, non hai la laurea, non puoi fare certe, io penso che gli uomini più ricchi del mondo, e i fondatori di imprese colossali, in tantissimi casi non hanno studiato in un università, e le stesse cose che si imparano all’università oggi le trovate su internet, le più grandi università del mondo offrono i loro corsi gratuiti, sempre più istituzioni lo fanno, se vuoi imparare a programmare anche se hai studiato lettere, puoi farlo oggi, è vero ti mancherà un pezzo di carte per dimostrarlo, ma puoi diventare più bravo di uno che quel pezzo di carta ce l ha. La conoscenza è ormai alla portata di tutti, la differenza la fa il come la usi.
Una cosa importante, questi tre fattori, stanno dentro di te, nascosti nel profondo, non è facile cambiarli, ce da lavorare ogni giorno, sulle parole che scegliete, sui pensieri che accettate di far entrare nella vostra mente, se riconoscete dei pensieri che appartengono a queste tre categorie, sbatteteli subito fuori dalla vostra testa e rimpiazzateli con un pensiero opposto
A causa di questi fattori facciamo cilecca nei momenti più importanti, un colloquio, chiudere una vendita, perdere una persona, un amico, un fidanzato, valgono per ogni ambito, rifletteteci su queste 3 cose, perché sono il nemico che ci allontana dal successo
E qui entra in gioco il meccanismo di Todd Herman, perché lui sa quanto sia difficile liberarsi da queste forze, e allora quando il gioco si fa duro, non siete voi a entrare in campo, ma il vostro alter ego, Questo non è un processo per evitare le sfide e le difficoltà della vita, quelle ci son e ci saranno sempre, ma si tratta di trovare un aiuto dentro di voi per affrontarle.
Recentemente ho sento un intervista di Kobi Bryant, parlava appunto di questo, del suo alter ego, il black mamba, lui decise che era importante dividere la sua vita personale con quella professionale da atleta dell NBA, una cosa era Kobe a casa, un altra era Koby in pista, e dopo aver visto kill Bill dove una thruman interpretava un assassina conosciuta come black mamba, e investigando gli attributi di questo serpente, decise di vestirsi di questo alter ego, un rettile senza emozioni, con solo la vittoria in testa, un assassino nella pista di basket, quando entrava in campo, quando si allenava, quando era ora di andare in scena schiacciava un bottone e diventava il black mamba e Kobe Bryant rimaneva fuori, questo nome, questo alter ego, diventò parte della sua identità quando praticava il suo sport, questo in un intervista ha detto che prima di alcune partite fondamentali ascoltava la musica di Halloween il film horror, costantemente, la metteva in loop, la musica di Michel Myers andatevela a sentire la colonna sonora, e poi capite con che mind set affrontava le partite, era un killer
In tutti i comics, i super eroi hanno un alter ego, per rispondere alla domanda posta all’inizio del podcast Clarke Kent era l’alter ego di superman, e non al contrario, superman voleva passare inosservato, quindi prese le sembianze di Clarke Kent, un ragazzo creato per risolvere certe situazioni e stare lontano dai radar, e la stessa cosa succede a noi, siamo già super man, ma spesso scegliamo di metterci gli occhiali e diventare Clark Kent, perché abbiamo paura, siamo ansiosi, insicuri, abbiamo passato cosi tanto tempo con gli occhialetti che ci siamo dimenticati di essere superman, che è quello che ci serve per cambiare la nostra vita.
e ogni supereroe ha una storia, un obiettivo, un etica, dei principi, una visione, e un super potere, questo alter ego va creato da zero, ce da lavorare mentalmente su che tipo di persona volete diventare quando schiacciate il bottone che vi permette di trasformarvi
Chi è il vostro alter ego, che super poteri possiede, quando deve entrare in gioco?
Ce da estrapolare quali sono le vostre debolezze e i vostri punti di forza, per capire innanzi tutto dove vi serve un alter ego, in che contesti
Le principali aree sono quelle professionali e personali, potreste essere un feroce manager, spietato sul lavoro, ma quando andata a casa diventate il padre o la madre più amorevole e paziente del mondo,
Per esempio, nel mio lavoro mi trasformo, non ho paura di parlare con le persone, di negoziare con loro, schiaccio un bottone, e comincio a vedere le cose in modo diverso e soprattutto a comportarmi in modo diverso, nel mio caso specifico la conoscenza del linguaggio del corpo è il mio super potere, non lo uso sempre, solo quando mi serve, devo per forza di cose entrare in un particolare stato mentale che mi permette di usarlo, ho bisogno di concentrarmi, di prepararmi e stare molto attento, e questo mi porta a realizzare dei piccoli miracoli
Io mi preparo per le miei riunioni e i miei eventi in modo meticoloso, uso certi abiti, un paio di scarpe precise, un orologio per certe occasioni, il mio tono di voce cambia, la mia postura si fa retta e aperta, ho fiducia in me stesso e anche se vado a prendere un caffè al bar prima di una riunione sono già in quelle vesti, la gente ti percepisce in modo diverso, e col tempo cominciate ad abituarvici, a diventare sempre più quella versione, ma non la mostrate a tutti, è un arma segreta, se qualche amico mi vedesse in una riunione di vendita si metterebbe a ridere, direbbe che cazzo sta facendo, perché non sono cosi nella mia quotidianità, schiaccio il bottone, entro nella cabina telefonica e mi metto il costume
Trova il tuo punto di forza, ogni super eroe ne ha uno, cosa sai fare bene? Sei bravo ad ascoltare, a parlare, a unire le persone, a scrivere, a disegnare, a fare trucchi di magia, una cosa la saprai fare bene, sviluppala al massimo, studia, impara fai corsi metti tutto in pratica fino a dominare questa abilità. E riuscire a tirarla fuori quando ne hai bisogno. Mettetevi a sedere, visualizzate il tipo di persona che vi serve in momenti che vi provocano paure e ansie, e ricordate una cosa, nei campi agricoli, nella zona dove piantano i semi migliori, mettono sempre uno spaventa passeri, gli uccelli per paura nn si avvicinano, non capiscono che quel pupazzo è finto, ed è li solo per incutere terrore e spavento proteggendo la zona più importante del campo, ma è una finzione, se il passerotto superasse questa paura potrebbe farsi un banchetto natalizio, ma non ce la fa, è la stessa cosa succede nella vita, dove ce un spaventa passeri, dove ce la paura, ci sono i semi migliori, e spesso quella paura è finta, e quando sentiamo questi blocchi, queste ansie, queste insicurezze, che ci tengono lontani da quel fazzoletto di terra, è proprio li che dobbiamo andare, e se non riusciamo ad arrivarci con le nostre forze, ce da mandarci il nostro alter ego, quella versione di noi stessi che avete visualizzato, preparato, plasmato, ma non rinunciateci, create una nuova identità che vi permetta di superare le vostre paure.
Fate un esercizio, provate a disegnare nella mente quella persona che vorreste essere, nei minimi dettagli, da come parla, da come si veste, da come pensa, da come reagisce, da come si muove, scrivete queste cose, comprar quegli abiti che avete pensato, allenatevi a parlare in quel modo, a pensare in quel modo, e poi iniziate a fare due cose semplici, andate in un bar dove non vi conoscono e ordinate qualcosa in quelle vesti, o andate in un supermercato e fate la spesa in quelle vesti, allenatevi a indossarle, perché arriverà poi il momento, dove ci sarà da schiacciare il bottone, e diventare quella versione, perché abbiamo una vita sola, non rinunciate a mangiare i semi all’ombra dello spaventapasseri, sta nella vostra testa, non è reale, provateci
Grazie

Sunday Oct 30, 2022
La Sottile Arte Di Fare Quel Cazzo Che Ti Pare - Mark Manson #61
Sunday Oct 30, 2022
Sunday Oct 30, 2022
La sottile arte di fare quel cazzo che ti pare, un libro di Mark Manson, ci insegna a concentrarci sulle cose importanti e iniziare a fregarcene del resto. Quante energie buttiamo in pensieri tossici e nella ricerca forsennata di cercare di piacere a tutti, di eccellere in tutto, non è purtroppo possibile, meglio quindi concentrare gli sforzi verso quelle poche cose che realmente contano e fottersene del resto.

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