
EPISODIO 96-
MOONWALKING WITH EINSTEIN
7 COLPI DI MACHETE https://www.amazon.it/Sette-colpi-di-machete/dp/B0CN8HYRT3/
SITO: www.libriperilsuccesso.com
COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/
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Quando ero piccolino, dai 9 ai 12 anni, a cavallo tra le elementari e le medie, ricordo benissimo che finita la scuola si correva a casa a fare merenda e poi i compiti, subito dopo l’unica cosa che contava era uscire.
Cormano è un posto dove i tanti palazzi che la caratterizzano hanno un cortile annesso e tutti i giorni prendevo il telefono e chiamavo la mia combriccola di amici e loro chiamavano me per assicurarmi che qualcuno scendesse giocare a pallone.
io sapevo a memoria tutti i loro numeri di telefono di casa. E alcuni me li ricordo ancora oggi. penso che tra amici e familiari stretti ne sapevo almeno una 30 ina. Oggi fatico a ricordare il mio.
Credo che molti siano nella stessa situazione. Il rapporto con la memoria è cambiato in maniera trascendentale.
Abbiamo a disposizione tutta una serie di elementi esterni che fanno il lavoro per noi. I telefoni, le calcolatrici, il GPS ci dicono dove andare con precisione svizzera, prima tutti avevano gli atlanti autostradali nel ripostiglio dietro al sedile del conducente e arrivavano comunque a destinazione.
a che serve sapere che strada prendere, o che numero chiamare o fare una divisione se tutto sta a disposizione.
questo libera un grande spazio nella nostra mente, spazio che non usiamo perché è riempito dall’infinità di spazzatura deliberatamente confezionata per distrarci.
Ricordo inoltre che in prima superiore avevo un compagno di classe, che sapeva a memoria tutte le date di nascita dei calciatori di serie A, e non ne sbagliava una. situazioni simili ne vedevi a bizzeffe, di gente in grado di memorizzare e ricordare una grande quantità di informazioni.
Oggi è impensabile, quel ragazzino era rain main confronto al ragazzino di oggi, che però dal canto suo ha una maestria impressionante nell’usare tutta una serie di strumenti impensabili 20 anni fa. Ora entra su chatgpt e compone una tesina per la scuola di 50 pagine sulla Rivoluzione francese. Ma avrà capito perché è scoppiata?
La capacità analitica e il senso critico e l’ elaborazione dei propri pensieri sta svanendo. Che senso ha sforzarsi per risolvere un problema quando hai diverse alternative che lo fanno per te. Basta chiedere e ti arriva una risposta.
Tuttavia, immagina di svegliarti domani e non avere nessun supporto al di fuori della tua mente, cosa succederebbe?
oggi vorrei esortare chiunque a fare i conti con la propria memoria e provare a migliorarla anche di poco. L’obiettivo è, allenarla attraverso esercizi e una pratica quotidiana per riscoprire uno strumento poderoso all’ora di imparare nuove nozioni. Tutti voi potete diventare fenomenali nel ricordarvi qualunque cosa, è alla nostra portata, solo che ci siamo dimenticati come si fa.
Siamo all’episodio 96 di Libri per il successo, Crescita personale da strada. un podcast di Davide Mastrosimone, mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com se vi iscrivete alla newsletter vi arriva il video corso di linguaggio del corpo direttamente alla mail, trovate inoltre il mio libro sette colpi di machete su Amazon.
Il libro dal quale prendiamo spunto si intitola Moonwalking with Einstant, di Joshua Foer. Titolo accattivante. E con questo episodio chiudo i tre che riguardano come imparare meglio, il primo era l’ascolto attivo, il secondo parlava della struttura dell’apprendimento e oggi vediamo la memoria.
Foer è un giornalista del New York times, gli venne commissionato un articolo su una competizione particolare che si svolge negli stati uniti. il campionato della memoria. Dove tutta una serie di personaggi eclettici si sfida all’ultimo sangue per diventare campioni. Quello che i partecipanti riescono a memorizzare ha dell’incredibile. serie di numeri, nomi, mazzi di carte guardandoli per poco tempo, un paio di minuti, e poi è in grado di ricordarsi la sequenza esatta.
Fanno cose che sono spaventose per la gente normale. Ma se tu chiedi a ognuno di loro come è vivere con una memoria stratosferica, pare che tutti rispondano che non hanno una memoria così speciale, o straordinaria, bensì che si allenano specificatamente per migliorarla.
Joshua Foer, l’autore, fu spettatore di questo evento tuttavia da fuori non si percepisce cosa provano e cosa fanno queste persone nella loro mente, per questa ragione decide di iscriversi per l’anno successivo, e si prepara facendo uso di una serie di tecniche che va studiando. E cosa succede l’anno dopo, che Foer vince il campionato alla sua prima partecipazione. Quindi non è solo uno che scrive di memoria bensì uno che la sa usare e pensate che ha un record, memorizzò 52 mazzi di carte in un minuto e 40 secondi, per la puttana.
Il libro ha tante tecniche, ve lo consiglio, vediamone alcune insieme, facendo delle considerazioni che come sempre un po' stanno nel libro un po' nella mia testa. Io vi do degli spunti poi ce da andare a studiare e praticare questi concetti se sono di vostro interesse.
Associazione visiva
Primo concetto, semplice, anche se spiegato spesso in maniera difficile. Se vuoi ricordati meglio qualcosa ci devi associare un’immagine. La memoria funziona meglio quando creiamo un’associazione visiva al dato che vogliamo memorizzare.
Immagina che vuoi ricordati un nome. È bello quando le persone che ti rivedono si ricordano il vostro nome, è il suono più dolce per una persona, stessa cosa vale quando voi ricordate il nome di qualcuno. È una soft skills questa. Chi dice- no io nomi non me li ricordo, male, male cazzo. I nomi vanno ricordati.
Pensate che dove faccio la spessa ogni tanto, ci sta un tizio al bancone dei salumi e formaggi. Questo si chiama Carmine, simpaticissimo, un giorno ci presentammo si ricordò subito il mio nome, quindi per un lungo periodo ogni volta che mi vedeva mi salutava calorosamente usando il mio nome. A un certo punto per qualche ragione sconosciuta ha cominciato a chiamarmi Marco. We marco, o marco come stai, marco mitico, marco number one.
E io ve l’ho detto sto a un punto nella vita che se vuoi chiamarmi Marco e ti fa piacere, fallo, per me non ci sono problemi. Anzi. Me ne sbatto i coglioni. Tuttavia, per gioco, per sperimentare, perché di matrice sono un deficiente, volevo provare a vedere che succedeva se all’improvviso pure io gli cambiavo il nome. Un giorno al suo ehhh Marco mitico number one, io gli rispondo, Giovà io so number two che tu sei number one. Gli cambiò la faccia, e rispose subito we io non sono giovà so carmine, e io non sono Marco so Davide…
Oggi entrambi sappiamo bene il nome dell’altro, non se lo dimentica più perché ora ci associa un evento o un ricordo visivo al mio nome.
un trucco, quando qualcuno si presenta, associalo a qualcosa. Io ricordo ancora il nome di uno che sostituisce il cibo nella macchinetta della palestra, un giorno mentre cambiava le barrette io chiesi se potevo farmi un caffè anche se la macchinetta stava aperta, e mi offrì il caffè, gesto di grande stile e gentilezza e non dovuto, al ché ci parlai un attimo, mi disse che si chiamava Michele e per me lui è e sarà sempre Michele macchinetta. Se lo rivedo tra sei mesi ti assicuro che mi ricordo il nome.
Al prossimo nome che vi ricapita associateci qualche tipo di immagine. Nel libro fa l’esempio di un tizio che di nome fa Robert Baker, Baker in inglese vuol dire panettiere. Fecero un esperimento tra due gruppi di persone e quelli che associavano il nome Baker con la professione del panettiere si ricordavano quasi tutti il nome.
Tecnica 2- Leggi con una domanda in testa. Questa è mia, nel senso, l’ho trovata da qualche parte presumo anni fa non in questo libro ma ve la voglio condividere.
ho centinaia di libri sparsi, dico sul serio io leggo sempre e ho anche molti più libri di quelli che ho letto, e non mi ricordo quasi nulla. Tu mentre leggi un libro ti stai già in quel momento dimenticando cosa cera scritto nelle pagine precedenti. Non ce niente da fare, penso succeda a tutti, a volte se leggiamo e pensiamo ad altro addirittura nella stessa pagina dove ci troviamo ci tocca tornare indietro, quanto fragile è la nostra attenzione.
E ho notato che se prendo un libro tecnico e leggo il capitolo se lo trasformo in una domanda, allora mentre leggo la mia mente è settata nel cercare la risposta e diventa più selettiva. Vi faccio un esempio apro un testo che parla di vendita e sto al capitolo che si chiama mantenere il tuo prezzo . Allora io lo trasformo, con la penna in – come si mantiene il prezzo, come si evita di fare sconti? E poi comincio a leggerlo. Succede una cosa, mentre leggo con questa domanda in testa, tutta la mia attenzione va nel trovare la risposta, e così facendo me la ricordo. Perché non mi interessa più imparare a memoria pezzi di un libro ma uso la mente per trovare risposte da un libro e me le ricordo. Provateci quando leggete testi come quelli che porto nel podcast, se state leggendo ventimila leghe sotto i mari è fuorviante farsi delle domande. Voi lo sapete di che nazionalità era il capitano Nemo? Non lo dice mai nel libro, la risposta si trova in un altro libro di Julius Verne.
Tecnica 3- Il nostro cervello in media si ricorda massimo 7 cifre, dopo la settima fa fatica. Questo non vuol dire che ci si riesca, il record se non ricordo male è di un personaggio che riuscì a memorizzare 83 mila cifre in sequenza in 17 ore. Io a volte apro il frigo e non ricordo che cazzo stavo andando a prendere.
ecco vi sembrerà una banalità, ma voi siete in grado di ricordarvi in sequenza 83 mila cifre per esempio. Come? Con un sistema, voi sapete contare vero? Quindi sai contare da uno a ottantatremila, te le ricordi 83 mila cifre in fila.
È una questione di avere un sistema un metodo. La tecnica che possiamo usare per allenare la memoria a ricordarsi sequenze di numeri è questa, facciamolo insieme, prendiamo un numero a caso 31042399231 ora, aspettiamo qualche secondo, e ovviamente ce lo siamo dimenticati, ma se creiamo una storia dietro quel numero la cosa cambia. 31042399, potrebbe essere una data ipotetica nel futuro, il 31 aprile del 2399 così inizia la storia, me la sto inventando, 231, 2 gatti tre cani e un maiale, per esempio, quindi il 31 aprile del 2399 sulla terra rimasero solamente 3 gatti due cani e un maiale. Io ora sta storia me la ricordo, se mi chiedi tra qualche ora o anche sta sera che numero era so scomporlo e riscriverlo. Quindi come esercizio per allenare la memoria, ogni mattina scrivete un numero di 10-15-20 cifre e andate aumentando, piano piano mi raccomando e create una storia usando numeri casuali, e provate la sera a riscriverla nella vostra mente e poi mettere su carta quella sequenza numerica. Vi assicuro che migliora la memoria con sto giochetto
Ultimo spunto -il palazzo della memoria
È una famosa tecnica dove tu cammini in un luogo che ti è familiare nella tua mente, può essere casa tua, la strada che ti porta al tuo ufficio, o un luogo che conosci alla perfezione. È si svolge così. Inserisci quello devi ricordarti all’interno di questa strada o nelle stanze della tua casa.
Sapete perché si dice in primo luogo quando cominci una conversazione, proprio per questa tecnica, perché inizi a parlare pescando l’informazione che avevi appoggiato nel primo luogo del tuo palazzo della memoria. E un'altra curiosità sempre usando le parole, in inglese argomento si dice topic, argomenti topics, ma sapete che vuol dire topicos in greco, vuol dire luogo. Il palazzo della memoria è una tecnica che si rimanda a un avvenimento accaduto nell’antica Grecia
un poeta Simonide di Ceo un giorno recitò le sue liriche a palazzo davanti a un pubblico variopinto, appena finì di recitare i versetti dopo un caloroso applauso e un’ovazione uscì dal palazzo e all’improvviso il tetto crollò dietro di lui senza lasciare scampo a nessuno solo al poeta. Quando provarono a capire chi ci stesse li dentro chiesero all’unico sopravvissuto, il poeta che la memoria la usava, fu di grande aiuto per riconoscere tutti i partecipanti morti schiacciati sotto le macerie, ricordandosi perfettamente chi stesse seduto davanti a lui e dove prima del crollo.
Si fa così, io devo per esempio parlare in pubblico per 40 minuti, so che ho un introduzione, una storia, o una domanda, che apre la mia conversazione, poi vado sul tecnico e racconto i cinque o sei punti salienti per poi finire con una conclusione del mio discorso. Come uso il palazzo della memoria, prima di tutto mi scrivo il mio discorso, prendo l’introduzione la associo all’entrata di casa mia, sto entrando in casa e trovo la mia bella introduzione, faccio due passi avanti e in salone sul tavolo appoggio la storia che introduce i miei argomenti, e successivamente metto un argomento in ogni stanza, non avendo un palazzo devo usare pure il cesso e la cantina, infine la conclusione la metto in giardino in terrazza o sul ascensore. E provo a ripetere il mio discorso tenendo bene in mente e visualmente nel mio palazzo della memoria ognuno dei pezzi del mio discorso perfettamente allocato in una stanza precisa. E vedo me stesso parlando dell’introduzione nell’entrata della casa, e successivamente vedo me stesso parlando del quinto punto seduto nel water del mio bagno. Associo un pezzo dio quello che devo ricordare a un luogo a me familiare.
È una roba potente questa, provare per credere
Ragazzi unire i puntini è fondamentale per imparare, ma i punti vi dovete ricordare dove stanno, quindi non affidate ogni elaborazione ai dispositivi esterni, provate a tornare in contatto con la vostra memoria perché è come se fosse un atleta al quale avete dato hamburger pizza patatine birra e gli avete fatto fumare 20 sigarette al giorno per anni, non corre più, rimetterlo a dieta, fatelo allenare, e rispolverate quel potere perché noi siamo la somma di quello che ci ricordiamo, e non ricordarsi un cazzo non è bello.
Grazie
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